Rifiuti a Terni, Pef 2024: variazione tariffaria +2,39% sul 2023. Vale 23,7 milioni

Nel 2025 ci sarà invece una diminuzione. In alcuni territori c’è un calo per entrambe le annualità. I dati per Comune

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di S.F.

Il quadro sinottico per il Ternano

Martedì il via libera dall’assemblea dei sindaci – diversi Comuni si sono astenuti – e ora i primi numeri che emergono su una delle tematiche più delicate e complesse da gestire, quella legata ai piani economici/finanziari per la tariffa rifiuti corrispettiva nel Ternano. Approvazione dei Pef predisposti per il biennio 2024-2025 e confronti che ora si sposteranno nei consigli comunali. Per quel che concerne Terni si registra un dato in netto miglioramento rispetto agli ultimi anni.

IL VIA LIBERA NELL’ASSEMBLEA DEI SINDACI – DOCUMENTO
3 GIUGNO 2023, BORDONI: «SUBITO VALUTAZIONI SULLA TARIC»

Un mezzo Asm

Le cifre per Terni 

Il presidente di Auri, Antonino Ruggiano, sabato scorso si era attivato parlando di una forbice di incremento tra il 5% e il 9% per i vari sub-ambiti. In realtà per il Comune di Terni la variazione tra il Pef 2023 e il 2024 non è così elevata: dalla tabella in nostro possesso (se ne parlerà in maniera più amplia e con tutti i dettagli del caso nei prossimi giorni) risulta per il Comune di Terni un aumento solo del +2,39% (nel rapporto con gli altri) per un valore complessivo di 23 milioni e 701 mila euro. Un trend in discesa che è confermato anche per il 2025 considerando che per il territorio comunale ternano è previsto dal 2024 al 2025 un -0,10% (valore del Pef da 23,6 milioni di euro). «Il limite di crescita annuale delle entrate tariffarie è stato calcolato – viene sottolineato – per ciascun anno e per ambito tariffario prendendo come riferimento i Pef riclassificati ai sensi della determinazione Arera ante la sottrazione delle seguenti entrate: il contributo del Miur per le istituzioni scolastiche statali, le entrate effettivamente conseguite a seguito dell’attività di recupero dell’evasione, le entrate derivanti da procedure sanzionatorie e le ulteriori partite approvate dall’Ente territorialmente competente». Ci ha pensato l’Rti Asm-Cns a predisporre i piani: «Auri ha ritenuto che per i gestori del sub ambito 4 non sussistessero le condizioni per il riconoscimento del conguaglio delle entrate tariffarie dell’annualità 2023, avendo già proceduto ad una rideterminazione del Pef 2023 e non avendo il gestore manifestato nel corso del periodo esigenze di equilibrio economico-finanziario». Tecnicismi del caso.

APRILE 2023, IL PEF PER TERNI: +5,59%
28 DICEMBRE 2020: IMMEDIATA PREOCCUPAZIONE PER LA TARIC

Rifiuti a Terni

Il dato medio ed i Comuni in costante discesa

In generale per il sub-ambito 4 la variazione tariffaria media dal Pef 2023 al 2024 è del 3,77%. L’incremento più alto risulta quello di Fabro (+9,20%), decremento record per Montefranco (-5,14%, tuttavia nel 2025 viene messo nero su bianco un dato del +9,03%). Ci sono diversi territori che fanno registrare un doppio segno negativo: Monteleone d’Orvieto, San Gemini, Arrone e Ferentillo. Confronto con alcuni Comuni del Perugino? Perugia ad esempio ha una doppia variazione in aumento per 2024 e 2025 del +6,59%, Gubbio del +7,05%, Foligno e Spoleto del +9,10%, Orvieto del +5,43% e +3,09%. Per l’area del Ternano c’è dunque l’aumento più lieve. Cosa comporterà per i cittadini? Lo scopriremo a breve, in arrivo la delibera di giunta con tariffe e quant’altro.

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