Rifiuti, «Orvieto non è la Terra dei fuochi»

Fa discutere l’iniziativa con Don Maurizio Patriciello. «L’accostamento non fa bene all’immagine della città». In arrivo una proposta di legge popolare

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L.P.

Rimane alta l’attenzione sul caso Le Crete. A Orvieto, dunque, sembrano non essere bastate le raccomandazioni e la prudenza mostrata da Regione e amministrazione comunale circa l’ampliamento del secondo calanco della discarica riguardo al quale la giunta ha promesso che saranno tenuti in considerazione tutti i pareri, soprattutto quello contrario della Soprintendenza.

Terra dei fuochi OrvietoL’incontro Ma intanto le acque continuano a restare agitate, soprattutto a livello della cittadinanza. E in questa direzione va infatti l’incontro pubblico che è stato organizzato per venerdì sera, al palazzo dei Sette, nella sala del governatore. ‘Rifiuti: effetti immediati e rischi futuri per le persone e l’ambiente. Che stiamo facendo?’ è questo il titolo dell’iniziativa pubblica che vedrà protagonisti il giornalista di Avvenire Pino Ciociola, autore di numerosi pezzi d’inchiesta sulla Terra dei fuochi, il referente regionale Isde Carlo Romagnoli e l’attivista Ciro Zeno.

Don Maurizio A far discutere, però, è la presenza di alcune madri provenienti dalla zona di Giugliano, Afragola, Succivo, Caivano e Marcianise e la testimonianza conclusiva di Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e figura di spicco nella lotta contro i crimini perpetrati a danno dell’ambiente e dalla salute umana nel sud Italia. Qualcuno, però, non deve aver gradito l’accostamento di Orvieto alle vicende relative alla Terra dei fuochi, per questo l’assessore al bilancio del comune, Massimo Gnagnarini, ha declinato l’invito «Viviamo in un mondo dove la comunicazione è universale e colpisce solo per i titoli – ha riferito l’assessore – il danno che questa iniziativa può arrecare alla nostra città e alla sua immagine è incommensurabile», invitando l’organizzatore a sospendere l’iniziativa.

Proposta di legge Ma intanto l’organizzatore dell’iniziativa, Ciro Zeno, va avanti per la sua strada, forte anche della proposta di legge di iniziativa popolare che ha redatto e che verrà presto consegnata. «Vista la centralità dei temi della gestione dei rifiuti e delle energie rinnovabili – si legge nella proposta di atto – occorre che la regione dell’Umbria in aggiunta agli importanti e continui interventi da parte delle diverse organizzazioni dello Stato Centrale contribuisca, per quanto di sua competenza, a sensibilizzare, informare e formare i propri cittadini, ponendo in essere ogni possibile strumento legislativo che consenta di raggiungere gli obiettivi suesposti e conseguentemente ridurre i possibili effetti negativi sui cittadini derivanti da erronei comportamenti o da disinformazione».

Piano regionale Oltre all’impianto comunicativo, il documento che verrà proposto all’aula contiene la previsione di un’approvazione preventiva del piano regionale per la gestione dei rifiuti da parte dei consigli comunali aperti alla partecipazione di cittadini, comitati e associazioni ambientali prima di una definitiva approvazione da parte del consiglio regionale e un referendum regionale successivo alla stessa. Inoltre viene proposta l’istituzione di una commissione regionale permanente sul tema dei rifiuti.

Comunicazione e trasparenza La proposta di legge mira pertanto, da un lato a migliorare l’organizzazione delle attività economico-produttive, politiche e sociali che ruotano attorno al sistema dei rifiuti e delle energie rinnovabili, sostanzialmente proponendosi di integrare il sistema normativo esistente, dall’altro a promuovere un’ azione di informazione dei cittadini consentendo altresì una diretta partecipazione degli stessi alle decisioni relative agli ambiti di intervento della legge, contribuendo, in definitiva, alla riduzione dei rischi per la salute pubblica. In particolare si vuole favorire l’accesso agli atti, alle procedure di evidenza pubblica e alla giustizia in materia ambientale da parte di tutti i cittadini, un percorso di rafforzamento della promozione alla cultura del rifiuto, al rispetto dell’ambiente e allo stesso modo promuovere iniziative di sostegno a tale scopo anche attraverso borse di studio e percorsi di formazione nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre la proposta richiede una valutazione dell’incidenza sulla salute dei cittadini nei territori ove insistono discariche e impianti termovalorizzatori, anche attraverso indagini epidemiologiche i cui dati raccolti vengono resi pubblici e la previsione di vantaggi fiscali per tutte le imprese che adotteranno, nell’immediato, percorsi e processi innovativi volti al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto ambientale.

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