Rocca San Zenone, fra bellezze e degrado

Terni, uno dei borghi più antichi e affascinanti del territorio costretto a fare i conti con l’incuria e il disimpegno di istituzioni e privati

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L’ingresso al paese

Il borgo vanta radici antichissime e nel tempo ne ha viste di tutti i colori. Assalti, bombardamenti, incendi. Rocca San Zenone, nonostante tutto, sta ancora lì. Arroccato e denso di storia, piccola perla di quel patrimonio che in tanti, all’estero e non solo, ci invidiano ma che non sempre in Italia ed in Umbria si riesce a ‘mettere a sistema’. Eppure nel raggio di pochi chilometri ci sono la splendida Valserra, l’accoppiata Cascata-Piediluco, altri borghi rurali immersi nella natura come Cecalocco e Battiferro, la Montagna Ternana.

Rocca San Zenone

Ad oggi Rocca San Zenone si barcamena con fatica fra questa antica bellezza ed un degrado dettato dall’incuria, dall’inciviltà e anche dal disimpegno delle istituzioni, sempre più a ‘secco’ di risorse. Nel grave incendio boschivo della scorsa estate, il borgo ha rischiato seriamente di sparire. Fra i residenti c’è chi parla di ‘miracolo di San Zenone’, con il vento che era cambiato da un momento all’altro nella fase più difficile del rogo. Ne seguirono critiche alla gestione dell’emergenza nelle sue varie fasi, ma questa è un’altra storia che si spera rimanga un ‘unicum’, anche se la discarica da dove partirono le fiamme – lungo la ferrovia – sta ancora lì. Ma ci torneremo.

Casa pericolante

Case traballanti Dopo il rogo, il Comune di Terni emanò ordinanze per imporre la messa in sicurezza di quegli edifici valutati come ‘pericolanti’ dai tecnici addetti. Nel tempo, alcuni privait proprietari sono intervenuti sistemando il necessario. Altri invece hanno sostanzialmente ignorato l’imposizione (ma chi deve farla rispettare?, ndR), lasciando un rischio potenziale che, già dimostrato da alcuni coppi ‘volanti’, pezzi di pietre e piante ormai radicalizzate fra le mura e mai tagliate, incombe su alcuni residenti della Rocca.

Infiltrazioni nella porta del paese

Crolli e mura ‘rigonfie’ Accanto a ciò, in una panoramica generale e rapida, si conta in cima al paese un crollo mai sistemato dal Comune, con tanto di nastro bicolore dei vigili del fuoco e cartelloni stradali, ma anche pesanti e preoccupanti infiltrazioni d’acqua all’interno dell’antica porta d’accesso a Rocca San Zenone. Quest’ultima, fra le opere più antiche e interessanti, non solo è caratterizzata da una ‘pioggia interna’ ogni volta che c’è maltempo, ma presenta muri rigonfi, anche in punti dove dietro quei muri c’è solo un terrapieno che ‘spinge’.

Pietre e coppi precipitati a terra

Della discarica s’è detto ma sarà occasione per affrontare un altro degli aspetti meno gradevoli di questa zona. Perché lì, oltre ai rifiuti, c’è anche il degrado di un luogo usato per iniettarsi quotidianamente droga. Nascosto, poco frequentato, sporco: il posto ideale – dove la Valserra inizia a ad incanalarsi nelle sue gole più affascinanti – dove poter fare i propri comodi.

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