Attenzione al creato, come vuole Francesco

L’olio ligure alimenta la fiamma in Basilica, come nel 1997. Gentiloni, Bagnasco, Sorrentino, Proietti: tutti sottolineano il carattere ecologista nel messaggio del poverello di Assisi

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Da oggi, per un anno, sarà l’olio d’oliva ligure ad alimentare la fiamma della lampada votiva di San Francesco accanto alla tomba del poverello d’Assisi, nella Basilica Inferiore. Esattamente come 20 anni fa – il 1997 – anno del terribile terremoto che fece crollare parte della volta.

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La lampada sulla tomba

Delegazione ligure Oltre a Gentiloni – che alla fine della celebrazione, dal loggiato sulla piazza, ha letto il consueto discorso alla nazione – erano presenti tutti i vescovi liguri, guidati dall’arcivescovo metropolita di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. La regione era rappresentata da una delegazione guidata dal governatore Giovanni Toti e dal sindaco di Genova Marco Bucci. Accanto al presidente del Consiglio la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, la presidente dell’assemblea regionale Donatella Porzi, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro e il Procuratore Generale Fausto Cardella. Presenti in Basilica tantissimi altri rappresentanti istituzionali: dal sindaco del capoluogo Andrea Romizi al Questore Francesco Messina.

Gentiloni: «Grazie Francesco per il tuo esempio» «Grazie ad Assisi, ancora una volta luogo di incontro e di dialogo. La festa di San Francesco è sempre fonte di ispirazione per l’Italia, non solo perché è il patrono ma per l’eredità di Francesco. Di fronte alla violenza della guerra di religione, 800 anni fa lui chiese di incontrare il Sultano, che era il nemico, il diverso. Non sappiamo cosa si siano detti, ma si sono incontrati. Quell’incontro è di una attualità dirompente. Oggi il mondo è pieno di incertezze, si diffonde la tentazione di rifugiarsi nel muro dell’intolleranza. Quel viaggio ci ricorda che la scelta della chiusura non è obbligata, dobbiamo essere capaci di costruire ponti tra le due sponde del Mediterraneo, oggi teatro di naufragi, ponti verso l’Africa che è il futuro dell’Europa, lì si affrontano radici delle migrazioni».

Il saluto ai frati

«Non c’è dignità senza lavoro». «San Francesco ha lasciato un importante insegnamento nei suoi scritti proprio sulle sfide del lavoro – ha sottolineato il premier – noi siamo riusciti a recuperare buona parte dei posti di lavoro persi durante la crisi, ma sappiamo che c’è molto da fare. Anche sul fronte della lotta alla povertà abbiamo approvato misure importanti ma dobbiamo lavorare ancora molto in quella direzione. La sfida che abbiamo davanti è davvero epocale: aprire il mercato economico in un epoca di richiesta di sicurezza. E soprattutto rispettando l’ambiente, come chiedeva San Francesco, che chiamava tutte le creature fratello e sorella».

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Bagnasco: «Disarmati in un mondo armato» «Questa è l’epoca dell’alba del risveglio della coscienza – dice il Cardinale Bagnasco – l’uomo occidentale è confuso e smarrito, in un groviglio dietro il quale la gente si interroga sul futuro suo e del mondo. Tra tanta confusione, dove tutto si vuole ridefinire, c’è una opportunità straordinaria, provvidenziale. E questa opportunità è data dalla situazione attuale, che è l’alba del risveglio della coscienza. Davanti a San Francesco il Vangelo ci manda disarmati in un mondo armato, araldi dell’amore nel mondo dell’odio, profeti dello spirito nel mondo della materia».

Proietti: «Attenzione al creato» «L’olio, prodotto comune alle nostre terre straordinarie, assume un significato simbolico potente – ha detto il sindaco di Assisi – proviene dalla tradizione millenaria di una cultura agricola, che qui come nella vostra regione tanto ruolo assume nella cura del territorio e nella prevenzione del dissesto idrogeologico, e oggi può essere strumento di mitigazione dei cambiamenti climatici. Gli oliveti, coltivati tradizionalmente, sono pozzi di carbonio, in grado di stoccare le emissioni causa dei cambiamenti climatici che, ormai tangibilmente a livello globale ma anche locale, sono origine di povertà, carestia, migrazioni e della perdita di tante vite umane, anche nelle nostre città. Il Comune di Assisi, come la Diocesi e il Sacro Convento, come oltre 40 organizzazioni cattoliche italiane e centinaia a livello mondiale, hanno per questo aderito alla campagna per il disinvestimento dalle fonti fossili promossa dal Movimento cattolico mondiale per il clima».

L’ingresso di Bagnasco

Sorrentino: «Tutelare madre Terra» «È la casa comune dei nostri paesaggi stupendi dell’Umbria e della Liguria che ci impegniamo a custodire con l’amore di Francesco – dice il vescovo Sorrentino – lodando insieme la bellezza del creato e del creatore. Sarei poi felice se poteste prendere nota di un recente appuntamento assisano che ricorda quanto avvenne proprio in questa piazza di San Francesco il 27 ottobre 1986, quando gli esponenti delle diverse religioni, convocati da San Giovanni Paolo II, si riunirono in preghiera per implorare la pace dall’unico Dio. Ne parliamo ormai come di ‘spirito di Assisi’, che rilanciamo ogni 27 del mese pregando per la pace. Unitevi alla nostra preghiera».

Auguri social Bello il messaggio del vescovo Sorrentino alla delegazione ligure: «Vorrei ci ritrovassimo, oltre le distanze, in precisi luoghi dello spirito, per fare ancora tante cose belle insieme. Quello che abbiamo vissuto in questi giorni è un seme che speriamo germogli e porti frutto. Come direste voi a Genova: maniman (non si sa mai!)». Dal Sacro convento di Assisi arrivano gli auguri dei frati a papa Francesco per il suo onomastico, nel giorno della festa del Santo patrono d’Italia: «Auguri papa Francesco – si legge nel profilo Twitter – il mondo ha bisogno di te». La festa di San Francesco è stata riconosciuta come giornata della pace, della fraternità e del dialogo con legge dello stato nel 2005.

Vent’anni dopo le macerie «Ricominciamo da frate Francesco, piccolino, la grande opera di ricostruzione dell’identità umana e sociale dell’Italia – ha detto il custode del Sacro convento di Assisi, frate Mauro Gambetti – vent’anni fa qui c’erano le macerie ma con lavoro tenace, qualificato e sinergico tante maestranze hanno saputo ricostruire e rendere sicuro questo luminoso monumento che rende onore all’Italia intera. Ne andiamo fieri e siamo riconoscenti al Governo italiano, alla Regione Umbria e a tanti amici, di ieri e di oggi».

Il discorso dalla loggia

Il prossimo anno tocca alla Campania Nel 2019 l’olio della lampada votiva sarà donato dalla Campania. Lo annuncia padre Marco Tasca, ministro generale dell’ordine dei frati minori: «Il mondo contemporaneo è afflitto dalla piaga della solitudine, ci si può sentire soli anche se si è contornati da tante persone e si è collegati più o meno virtualmente a tanta gente. Innalziamo a San Francesco una preghiera per l’Italia», ha detto salutando i fedeli.

San Francesco, orari della festa Assisi e tutta Italia sono in festa per San Francesco. Una ricorrenza soprattutto religiosa, con le messe in Santa Maria degli Angeli (ore 7, 8, 9, 11, 16.30, 18) e in Basilica (ogni ora dalle 6 alle 12 poi nel pomeriggio alle 17 e alle 18.30). Alle 16, nella Basilica Inferiore, i vespri pontificali, poi la processione alla chiesa Superiore e la benedizione all’Italia con la Chartula dal Cupolino della Basilica. Il Cantico delle creature sarà eseguito dal coro della Cappella musicale della basilica di San Francesco d’Assisi e dalla corale della Porziuncola.

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