Cimo-Fesmed: «Usl 2 ‘taglia’ servizi». La replica: «No, solo rimodulazione orari»

Dipartimento prevenzione e centri di salute mentale aperti cinque giorni a settimana: «Aumenterà il ricorso improprio ai pronto soccorso». La risposta dell’azienda

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La Usl Umbria 2. il caro energetico ed il ‘taglio’ dei servizi territoriali. A tirare fuori l’argomento per lanciare l’sos è la federazione Cimo-Fesmed: «Aumenterà il ricorso improprio ai pronto soccorso». Giovedì arriverà la replica dell’azienda sanitaria locale.

L’allarme

Il sindacato dei medici e la federazione sindacale medici dirigenti denunciano che il dipartimento di prevenzione e tutti i centri di salute mentale della Usl Umbria 2 entro la fine dell’anno saranno aperti solo cinque giorni a settimana e non più sei: «Una decisione che il sindacato ha appreso con due distinte informative, adottata al fine di ridurre del 5% i costi della struttura – per raggiungere gli obiettivi 2022 assegnati dalla direzione generale – e uniformare gli orari di apertura al pubblico dei Csm, tenuto conto delle croniche carenze di personale. La decisione, tuttavia, è stata presa senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali di categoria nonostante l’argomento trattato sia oggetto di confronto e contrattazione sindacale. «Il Csm – spiegano – dovrebbe garantire una apertura al pubblico per 12 ore al giorno su sei giorni lavorativi, senza prevedere in orario diurno la pronta disponibilità dei medici, un istituto che non può essere esteso a turni diversi da quello notturno e festivo», le parole del segretario aziendale Cimo-Fesmed Francesco Corea. «Inoltre la riduzione dell’offerta sanitaria del territorio aumenterà il rischio di un ricorso improprio al pronto soccorso da parte dei cittadini»».

La richiesta

Il sindacato ha chiesto alla direzione di non modificare gli orari di apertura al pubblico dei servizi del Dp e del Csm e di avviare immediatamente la contrattazione integrativa: «Siamo convinti che dal dialogo – il commento della presidente regionale Cimo-Fesmed Cristina Cenci – e dal confronto con la controparte pubblica possano emergere spunti importanti di discussione che, nel rispetto delle regole contrattuali e normative, possano comunque permettere all’azienda di risparmiare, senza incidere negativamente sulla qualità e quantità dell’assistenza territoriale. Diversamente si otterrà l’effetto opposto rispetto a quanto auspicato nelle note inviateci, e si metterà a rischio la tenuta del sistema salute e dell’ospedale che, in assenza di servizi sul territorio, sarà costretto a vicariarne la funzione».

La replica della Usl 2: «Soltanto una rimodulazione»

All’indomani dell’attacco arriva la replica della Usl Umbria 2: «In relazione ad alcuni comunicati stampa diffusi da rappresentanti politici e sindacali in cui si paventa un taglio lineare dei servizi di salute mentale in tutti i distretti socio sanitari della Usl Umbria 2 per non meglio precisate ‘questioni finanziarie’ o addirittura ‘a causa dell’aumento delle bollette’, la direzione strategica dell’azienda Usl Umbria 2, al fine di informare correttamente l’opinione pubblica, ritiene utile precisare che non esiste alcuna esigenza di bilancio alla base della rimodulazione – e non del taglio – degli orari di apertura dei centri di salute mentale. La riorganizzazione delle attività prevede la chiusura dei Csm il sabato mattina compensata da un’ulteriore apertura pomeridiana settimanale in tutti i distretti dell’azienda sanitaria e si è resa necessaria per coprire i turni con i professionisti attualmente in servizio. Questa organizzazione tra l’altro è già attiva da diversi mesi nei tre distretti del territorio provinciale di Terni (Terni, Narni-Amelia, Orvieto) mentre nei distretti dell’area nord il sabato era presente un solo medico in alternanza tra le sedi di Foligno e Spoleto. Alla luce di questa situazione, con l’obiettivo di garantire omogeneità di trattamento a tutti gli assistiti e fornire le stesse prestazioni in tutti gli ambiti territoriali, si è preferito chiudere i csm il sabato mattina, peraltro un giorno in cui i medici spesso non erano presenti, preferendo potenziare con un’apertura aggiuntiva il servizio pomeridiano infrasettimanale, dando così maggiore possibilità di accesso all’utenza, in modo particolare a chi lavora. Va comunque fatto presente che ultimi nove mesi la Usl Umbria 2 ha visto diminuire la dotazione organica di otto psichiatri. C’è una grande difficoltà – sottolinea la Usl 2 – ad assumere nuovi specialisti dato che tutte le graduatorie regionali sono state utilizzate e l’intenzione di questa azienda sanitaria è di indire un nuovo concorso a gennaio 2023, quando otto medici entreranno al terzo anno della scuola di specializzazione di psichiatria di Perugia e potrebbero essere ‘arruolati’ per il conferimento di un incarico. Va sottolineato infine che nessuna modifica sostanziale è stata apportata nella gestione dei trattamenti sanitari obbligatori nel territorio provinciale di Terni (distretti di Terni, Narni-Amelia ed Orvieto). Per i Tso nei giorni festivi e prefestivi nulla è cambiato rispetto al modello organizzativo precedente».

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