Sanità Umbria, il Pd: «Tagli indiscriminati di posti letto pubblici». Lega: «Ancora falsità»

Marina Sereni e Fabio Paparelli si espongono sulla delibera dell’esecutivo Tesei di fine 2023. Focus anche su stadio-clinica. La replica di Armillei

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Un appuntamento a palazzo Spada per parlare di tre temi: l’impatto dei tagli nella nuova programmazione regionale sulla rete ospedaliera e sulla Usl Umbria 2, la programmazione dei posti letto privati e lo stato del servizio pubblico sanitario. Protagonista il Forum Sanità del PD di Terni: in Comune per l’occasione anche la responsabile salute e sanità della segreteria nazionale, Marina Sereni. Nel video parlano quest’ultima e il consigliere regionale Dem Fabio Paparelli che, tra le numerose criticità esposte, ci ha tenuto a sottolineare in particolar un messaggio: «Nessun parere del ministero avalla l’atto della Regione del dicembre 2022». Con tanto di documento. In aula anche i consiglieri comunali del partito (Maria Grazia Proietti, Francesco Filipponi, Pierluigi Spinelli) e Riccardo Brugnetta, ex direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera Santa Maria e ora portavoce del Forum sanità PD. «Molto preoccupati per ciò che sta accadendo a livello locale e nazionale per la sanità pubblica. Manca una reale organizzazione della sanità pubblica», ha rimarcato nell’occasione la Proietti.  Al centro dell’attenzione anche il percorso stadio-clinica che interessa la Ternana: «La delibera della giunta richiama la disciplina dell’articolo 8 quinquies del decreto legislativo 502/92 senza alcun riferimento alla Legge Stadi, smentendo di fatto ogni rapporto con il progetto finalizzato alla costruzione del nuovo stadio cittadino».

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Armillei (Lega): «Strumentalizzazioni da parte di chi ha distrutto la sanità umbra»

Alle posizioni del Pd replica la Lega Terni attraverso Sergio Armillei, responsabile del dipartimento sanità del partito: «Il Partito Democratico – afferma – dopo anni di gestione discutibile della sanità regionale, di cui ne subiamo ancora oggi le conseguenze, culminati con lo scandalo ‘concorsopoli’, pensa ancora di impartire lezioni organizzando conferenze stampa dove a regnare è la speculazione politica e lo stravolgimento della realtà. L’atto di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera della Regione, avallato dal Ministero, rappresenta un passo in avanti fondamentale per la sanità umbra e per quella ternana, avendo permesso di ottenere il raggiungimento di 3.295 posti letto (2.834 per acuti e di 461 per post-acuti) in Umbria e 80 posti letto per il convenzionato per la provincia di Terni che ne era sprovvista. Il Pd nelle sue dichiarazioni di ‘meno posti letto pubblici’ – prosegue Armillei – fa affermazioni che non corrispondono alla realtà, omettendo di evidenziare l’aumento dei posti pubblici ottenuti dal Ministero, con il raggiungimento del numero di 562 in totale per l’ospedale di Terni, citando solo quelli convenzionati e facendo credere a uno smantellamento del pubblico per il privato di fatto inesistente. Ricordiamo che a parlare sono gli esponenti di quella sinistra che in dieci anni di governo nazionale a guida Monti, Letta e Renzi, ha tagliato ben 37 miliardi di euro alla sanità pubblica. La riorganizzazione a livello regionale ha fatto sì che oltre all’aumento dei posti letto pubblici, venisse attuato il riequilibrio relativo al privato convenzionato su Terni che non ne aveva nessuno, al contrario di Perugia (ben 5 cliniche convenzionate che pagano anche i ternani). Cliniche nel nord dell’Umbria nate, è bene ricordarlo, sotto il governo regionale della stessa sinistra che adesso è critica con i risultati ottenuti dalla Regione a guida Lega. È inverosimile anche l’affermazione del Pd che la giunta regionale abbia rinunciato alla programmazione – conclude il responsabile dipartimento sanità della Lega – avendo di fatto elaborato il piano di razionalizzazione della rete ospedaliera, definendo finalmente i ruoli di tutte le strutture sanitarie in Umbria con le 2 aziende ospedaliere di Perugia e Terni, i DEA di 1° livello, gli ospedali di base e di comunità, la nascita del 3° polo di Spoleto-Foligno».

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