Tonnellate di eternit ‘tombate’ a Collazzone

Marsciano, una società agricola ne aveva gettate 70 tonnellate nel sottosuolo: operazione dei carabinieri forestali, maxi bonifica da 100 mila euro

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Oltre settanta tonnellate di resti eternit – sfaldati e molto pericolosi – ‘tombate’ da parte di una società agricola in un’area di 1000 metri quadrati, a Santa Liberata di Collazzone. Questa la scoperta dei carabinieri forestali di Marsciano che, di recente, avevano posto sotto sequestro l’area in seguito all’indagine coordinata dalla procura di Spoleto: 100 mila euro a carico dei responsabili del seppellimento e zona bonificata.

La scoperta

L’operazione è nata quando i militari hanno notato dei rifiuti ricoperti dalla vegetazione: era scattata la denuncia nei confronti dei legali rappresentanti della società agricola per getto pericoloso di cose e abbandono di rifiuti pericolosi. Avviata la bonifica è venuto alla luce tutto il resto: nel sottosuolo – da uno a tre metri di profondità – c’erano le settanta tonnellate di resti di eternit. Si trattava di vecchi forni di essiccamento del tabacco (componente interna composta da amianto) e, dopo il rinnovo della struttura, le parti vecchi non erano state smaltite correttamente. Tutt’altro, ‘tombate’ nel terreno adiacente.

La maxi bonifica

Ad effetturare la bonifica una ditta specializzata e per gli autori del seppellimento c’è stata una spesa di 100 mila euro per risolvere la situazione. La discarica abusiva di Collazzone è una delle più rilevanti e grandi scoperte dai carabinieri forestali in Umbria.

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