Sicurezza a Perugia: «Paura non prevalga»

La linea del questore Francesco Messina si è dimostrata vincente: «Garantiti ordine e sicurezza»

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Le visite istituzionali a Norcia, le manifestazioni in città, ma anche la sicurezza allo stadio, le espulsioni e la criminalità in centro e in periferia.

Orgoglio Si dichiara soddisfatto il Questore di Perugia Francesco Messina al termine di un anno impegnativo e è particolarmente orgoglioso del lavoro fatto con alcune frange delle tifoserie organizzate, rivendica i tanti Daspo ma anche l’opera di dialogo con la parte sana della tifoseria, «che ha compreso come certi comportamenti vanno al di là del normale sostegno alla squadra». Riferimenti orgogliosi anche a Umbria Jazz e alle nuove norme sulle misure anti terrorismo, alle tante visite istituzionali nelle zone del terremoto, fino alla recente doppia manifestazione di Ponte San Giovanni: «Abbiamo garantito l’ordine pubblico senza limitare il diritto di manifestare pubblicamente la propria opinione».

L’INTERVISTA AL QUESTORE FRANCESCO MESSINA

Paura non prevalga È un bilancio «positivo» caratterizzato da un calo di reati e un aumento di arresti, più 26 per cento nell’ultimo anno, quello della sicurezza in provincia di Perugia tracciato dal questore del capoluogo umbro Francesco Messina che ha illustrato i dati relativi al lavoro svolto dalla polizia negli ultimi 12 mesi alla presenza di tutti i funzionari. «Nell’inconscio collettivo prevale la paura dello spaccio e delle risse in centro, paura che si è diffusa sulla scia dell’omicidio Meredith. Dove non siamo potuti arrivare con gli arresti siamo arrivati con la prevenzione» ha chiarito il questore.

I DATI

Espulsioni e Daspo In particolare vengono rivendicate le 142 espulsioni con accompagnamento, di cui 16 avevano a che fare con il terrorismo islamico: un lavoro prezioso a cui hanno contribuito Digos e Squadra mobile. E anche i daspo, con 44 provvedimenti che nel 2017 hanno portato la sua firma. «Lo sport è un aspetto importante così come è fondamentale rispettare le regole e permettere che le manifestazioni avvengano nella più normale tranquillità per tutti. Siamo orgogliosi del lavoro fatto con alcune frange delle tifoserie organizzate ma anche l’opera di dialogo con la parte sana della tifoseria, che ha compreso come certi comportamenti vanno al di là del normale sostegno alla squadra».

Centro e periferia Restano criticità, nonostante i reati in calo, per i flussi di spaccio e la criminalità a Fontivegge. «Quando sono arrivato, poco più di un anno fa, -ha detto il questore – c’era una specifica richiesta di azione su Fontivegge, un quartiere dove da sempre la percezione di insicurezza è forte e dove le dinamiche cittadine hanno favorito la presenza di soggetti portati a delinquere. Abbiamo investito molto sulle volanti: per me sono parte fondamentale, non solo per il pronto intervento. Perlustrare il territorio, anche attraverso verifiche di tipo amministrativo nei locali pubblici, permette di conoscerlo e di conoscere le dinamiche che si sviluppano. Consente di avere in mano il territorio, a parte la questione della visibilità che in una realtà come questa ha un peso enorme proprio sotto il profilo della percezione della sicurezza». C’è, però, anche la questione delle spaccate in centro «su cui bisogna interrogarsi tutti – ha concluso il questore – senza mai abbassare la guardia».

Cittadini Ma il 2017 è stato anche l’anno delle nuove norme antiterrorismo che, in Umbria, nonostante qualche sacrificio, hanno portato comunque alla buona riuscita di eventi e manifestazioni anche grazie alla collaborazione dei cittadini che sono sempre le prime sentinelle per le forze dell’ordine. «L’Umbria è una realtà sana e va tutelata, ci sono ancora delle criticità, c’è sempre la minaccia del terrorismo ma la strada tracciata sembra essere quella giusta».

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