Sisma, allarme neve: «Rischio isolamento»

A Todiano di Preci quattro famiglie alle prese con strade impraticabili. Circa 40, intanto, gli sfollati nello Spoletino dopo la scossa di 4.1 registrata nella notte tra domenica e lunedì

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Castelluccio circondato dalla neve

Castelluccio circondato dalla neve

Si era ‘fatta vedere’, era stata annunciata e, alla fine, è arrivata. La web-cam che lo riprende, martedì mattina mostra Castelluccio di Norcia – il paese ormai è deserto e a presidiarlo sono rimasti i militari – coperto di neve. A Norcia, invece, è la pioggia a creare disagi a chi deve vivere in condizioni approssimative.

La denuncia E con l’arrivo della neve, ovviamente, i disagi per la popolazione aumentano. Letizia Bettini, che vive a Todiano di Preci, racconta che «con le strade chiuse da due mesi ad Abeto e Piedivalle – mi dicono i vigili del fuoco perché il comune non ha inoltrato una richiesta di urgenza, ma ha appaltato il lavoro – per andare a Preci devi passare da Campi, Norcia, Borgo Cerreto, Triponzo (chiusa fino a qualche giorno fa), oppure passare per ‘via più breve’ da Campi, Forca d’Ancarano, Fiano d’Abeto, Montebufo, a meno che, come oggi, non si trovino 10 centimetri di neve già ai Casali».

I disagi Ogni giorno, spiega, «per aver scelto di non abbandonare la propria casa (essendo ancora agibile) e di non pesare sulla comunità andando in albergo in zone più comode e meglio servite, devo pagare questo scotto per andare al lavoro, dal dottore, in farmacia, ma la cosa più grave è che avendo genitori ultra ottantenni, cardiopatici, con bombola di ossigeno h24, devo pregare di non avere un’emergenza perché l’ambulanza impiegherebbe troppo ad arrivare. Questa è la situazione – a due mesi dal sisma maggiore – di Todiano, una frazione in cui risiedono solo quattro famiglie (tutte paganti tasse come le decine di altre che non risiedono), ma che ospita una delle maggiori realtà produttive della Valnerina e impiega decine di operai, anche loro costretti a questa triste transumanza».

Facebook La storia, raccontata su Facebook, è stata amaramente commentata e c’è stato anche chi ha detto che «sarebbe interessante sapere le ragioni per le quali il Comune che, deve sempre avere come obiettivo il benessere della comunità e non di alcuni eletti (o elettori?), abbia scelto di non chiedere la procedura d’urgenza. Per questo potrebbe essere utile investire della questione i consiglieri di minoranza», e una di loro – Federica Nebbia – ha risposto così: «Abbiamo chiesto spiegazioni in merito durante la seduta di consiglio comunale che si è svolto pochi giorni fa e ci è stato risposto è che dopo l’Epifania la strada sarebbe tornata percorribile e praticabile.

Spoleto Si fa la stima dei danni, intanto, nelle zone dello Spoletino che nella notte tra domenica e lunedì sono stati interessati da una scossa di 4,1. Ad Azzano, quattro delle sei case controllate sono state dichiarate inagibili, mentre nella giornata di martedì i tecnici si concentreranno sul castello di San Giacomo e su Palazzaccio, dove alcune abitazioni presenterebbero delle criticità.

Gli sfollati Tredici persone, a Spoleto, hanno trovato riparo in albergo, mentre una decina sono state ospitate per la notte nel dormitorio aperto nei locali mensa della scuola media. Una ventina di altre persone, invece, hanno preferito fari ospitare da partenti o amici.

 

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