Sisma, arte al sicuro: «Altri cantieri al via»

A Norcia i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la profonda lesione che minava la stabilità del campanile di San Benedetto: «15 interventi si aggiungono a quelli già previsti»

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La Basilica di San Benedetto

San Benedetto è sempre più al sicuro. Un altro tassello è stato aggiunto: lo storico campanile nursino è finalmente in salvo. «Adesso è in totale sicurezza», dice la soprintendente alle Belle arti dell’Umbria, Marica Mercalli. «E questo ci permette di riprendere il lavoro e quindi il completamento della selezione delle macerie della basilica stessa». Quello che a seguito della scossa di magnitudo 6.5 del 30 ottobre è rimasto della basilica è divenuto il simbolo della tragedia che ha investito il centro Italia, ma adesso si sta trasformando nella forza di Norcia che prova a riemergere dalla macerie.

Il campanile La base della struttura presentava una profonda lesione che minava la sua stabilità. Ora il campanile è stato messo in sicurezza, ma i lavori sulla Chiesa non finiscono qui, deve essere avviata la seconda fase. «Poi avvieremo – continua Mercalli – una seconda fase che riguarderà la messa in sicurezza della zona absidale e del transetto della basilica».

I VIGILI DEL FUOCO METTONO IN SICUREZZA  IL CAMPANILE – VIDEO 

La facciata San Benedetto in questo terremoto, ha preso il terribile posto occupato dalla Basilica di San Francesco di Assisi nel terremoto di vent’anni fa. Solo la facciata, simbolo del medioevo cristiano è rimasta in piedi ed è stata messa subito in sicurezza grazie a due griglie. La seconda gabbia è stata applicata nella parte posteriore il 4 gennaio dai vigili del fuoco con la supervisione dei tecnici del Mibact. «La ‘grande vela’, rimasta in piedi dopo la forte scossa del 30 ottobre scorso, è ora completamente contenuta tra le due strutture – avevano spiegato i vigili del fuoco – realizzate con tubi innocenti permettendo di avviare il lavoro di recupero di ulteriori opere e dei materiali ancora presenti all’interno della Basilica che sono stati comunque protetti da teli neri di plastica posizionati sempre dai vigili del fuoco subito dopo il rovinoso crollo». E dopo il posizionamento della seconda gabbia era stato il momento della rimozione delle macerie. I resti ritenuti di particolare pregio sono stati messi da parte e verranno poi impiegati nella ricostruzione della stessa Basilica.

Il modellino stampato in 3D

San Benedetto 3D Mentre si aspetta la ricostruzione totale della basilica, missione sposata dalla commissione europea e annunciata dalla commissaria europea alle politiche regionali,  Corina Cretu, con la sua visita a Norcia, c’è chi  si è ricostruito la sua San Benedetto personale. La Chiesa è in qualche modo ‘rinata’ qualche giorno fa a Perugia, nel corso di una seduta di laurea in Ingegneria Edile – Architettura, grazie ad un giovane laureato umbro che ha portato un modello replicato con una stampante 3D.

Sant’Andrea di Campi Ma non si sta intervenendo solo su San Benedetto. I lavori corrono. A San Pellegrino le prime casette sono state consegnate e altri cantieri sono stati aperti.  I vigili del fuoco, infatti, hanno collaborato anche a un’altra opera di salvaguardia nella chiesa di Sant’Andrea di Campi di Norcia.«Altri cantieri sono in partenza – spiega la soprintendente – e riguardano la chiesa di Santa Scolastica, di Sant’Agostino, di Sant’Antonio e il suo campanile». Da un recente incontro tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e il Dicomac di Rieti, è emersa l’esigenza di procedere, inoltre, alla messa in sicurezza di altri 15 edifici nell’area umbra colpita dal sisma. Tre di queste strutture saranno salvaguardate dall’intervento diretto dei Comuni.

 

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