Spoleto, fuoco in cella: tre agenti in ospedale

Il fatto è accaduto sabato sera. Tragedia evitata grazie all’intervento della polizia penitenziaria

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Ha dato fuoco a tutto quello che c’era nella cella e solo l’intervento dei poliziotti penitenziari ha permesso di evitare il peggio. Il fatto – riferito dal Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria – è avvenuto nella serata di sabato all’interno del carcere di Spoleto.

Intervento tempestivo Gli agenti hanno prima salvato la vita al detenuto – un italiano di 24 anni con evidenti problemi psichici – poi, con l’ausilio di due estintori e dell’idrante, hanno domato le fiamme in circa quindici minuti, provvedendo a far uscire i detenuti dalle altre celle del Reparto invase dal fumo.

In ospedale I ristretti, 30 persone in tutto, sono stati portati nel cortile dei passeggi dove hanno atteso un’ora, prima che la situazione tornasse alla normalità. Tre poliziotti penitenziari, feriti e intossicati dall’incendio e dal fumo spigionato, hanno dovuto far ricorso alle cure sanitarie presso il nosocomio di Spoleto.

Il sindacato «Sono stati momenti di grande tensione e pericolo – spiega il segretario generale del Sappe, Donato Capece -, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Poteva essere una tragedia, sventata grazie al tempestivo intervento degli agenti del Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere». Per Capece «le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la polizia penitenziaria che paga pesantemente, in termini di stress e operatività, questi gravi e continui episodi critici»

Recidivo «Spoleto non è un carcere semplice – aggiunge il segretario regionale umbro del Sappe, Fabrizio Bonino -. Stiamo parlando di una realtà con una presenza media di 500 detenuti. Basta leggere gli eventi critici accaduti nel penitenziario nei dodici mesi del 2014: 4 tentati suicidi sventati in tempo dalla polizia penitenziaria, 44 episodi di autolesionismo, 23 colluttazioni e 2 ferimenti. Ed è grave che ad aver incendiato la propria cella sia lo stesso detenuto che a Terni aveva aggredito un ispettore di polizia penitenziaria. Tutto questo è inaccettabile».

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