Stazione di Terni: «Degrado e pericoli»

Maggiora (Lega Terni): «C’è un evidente abbandono. Spesso meta di spacciatori, balordi, parcheggiatori abusivi e prostitute: intervenire subito»

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«Da anni la stazione ferroviaria di Terni e la zona adiacente hanno subito un evidente abbandono e degrado diventando sempre più spesso meta di spacciatori, balordi, parcheggiatori abusivi e prostitute. Dobbiamo mettere in atto tutti quegli strumenti di prevenzione e dissuasione, dalla videosorveglianza, all’illuminazione fino ai controlli capillari da parte delle forze dell’ordine». Il giudizio è di Devid Maggiora, vice coordinatore della Lega Terni, e fa seguito all’ultimo episodio che ha visto coinvolto – molestie nei confronti di una ragazza – un 20enne nigeriano, rifugiato politico.

LA VIOLENZA DEL 21 GENNAIO

Devid Maggiora

Degrado e abbandono Il rappresentante della Lega Terni si ‘appoggia’ ad alcuni fatti di cronaca recenti per parlare della problematica: «Sono questi episodi esecrabili che non vorrei mai accadessero in special modo nella città dove vivo, ma credo che sia giusto affrontarli con la giusta determinazione affinché si prendano le misure per prevenire e risolvere. Da anni la stazione ferroviaria e la zona adiacente hanno subito un evidente abbandono e degrado diventando sempre più spesso meta di spacciatori, balordi, parcheggiatori abusivi e prostitute. Proprio in questo contesto si sono consumati fatti criminali come la violenza sessuale avvenuta a gennaio a Piazzale Bosco ai danni di una donna di 47 anni e come quello del giovane africano che diede in escandescenze in mezzo ai binari della stazione costringendo gli agenti all’intervento».

L’ULTIMO CONTROLLO INTERFORZE ALLA STAZIONE DI TERNI

Allarmi e azioni Per Maggiora «episodi come questi sono il risultato di fattori di pericolo ignorati, sottovalutati e campanelli di allarme inascoltati come l’immigrazione incontrollata spacciata per accoglienza e solidarietà, che sottrae risorse alle vere necessità della città, la sottostima del pericolo sociale dovuta ai richiedenti asilo che, nella quasi totalità che arrivano da noi, sono maschi adulti lasciati oziare o mendicare tutto il giorno, spesso provenienti da paesi mussulmani nei quali il concetto di donna è inteso come essere antropologicamente inferiore. A ciò si aggiunge il reperimento di soldi facili per mezzo di droga, furti e altre attività illecite. Ribadendo, quindi, la necessità di agire in primis sui fattori che sono alla base del pericolo, dobbiamo mettere – conclude – in atto tutti quegli strumenti di prevenzione e dissuasione, dalla videosorveglianza, all’illuminazione fino ai controlli capillari da parte delle forze dell’ordine».

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