Teatro Verdi Terni, ancora pressing

Giovedì mattina se ne è parlato in commissione consiliare. Rossi: «Melasecche per nulla esaustivo. Torni con i tecnici»

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Il consigliere di Terni Civica Michele Rossi e l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, altra puntata. Dopo lo scambio di vedute sulle chiusure notturne per cimiteri- aree giochi e l’area da alienare dietro all’Eurospin di strada San Martino, c’è un nuovo dissapore sulle modalità operative: questa volta al centro dell’attenzione c’è la progettualità del teatro Verdi perché giovedì mattina a palazzo Spada si è parlato anche di questo in I° commissione consiliare.

PARLA GABRIELE SALVATONI: «FASE DI STALLO E STUDIO»

Michele Rossi

«Per nulla esaustivo»

Melasecche si è presentato in commissione su input dello stesso Rossi per aggiornare sullo stato dell’arte: «L’intervento dell’assessore non è stato per nulla esaustivo – attacca Rossi – in quanto di fatto sembra essersi sottratto alla richiesta precisa e puntale della commissione di riferire sulle interlocuzioni finora avute con la soprintendenza; è a conoscenza del sottoscritto che è stato trasmesso nelle scorse settimane uno studio preliminare per la riqualificazione del teatro. Su questo si è chiesto un primo pronunciamento della soprintendenza dando così un indirizzo ben preciso al progetto stesso. Ho mostrato copia dei carteggi delle interlocuzioni e copia della progettazione trasmessa alla stessa. Quei documenti testimoniano l’iter in corso, peraltro alcune tavole progettuali erano anche apparse su alcuni quotidiani locali».

L’INTERLOCUZIONE TRA LE PARTI RIPRENDE: RINVIO AL TAR

L’attuale situazione del teatro Verdi

La lamentela

Ancora pressing dunque: «Ritengo che il consiglio comunale, portatore degli interessi e delle prese di posizione della città nella sua interezza, debba intervenire quanto prima e dare a voce a tutti coloro che seguono da anni con attenzione questa vicenda. In futuro il consigio non può essere chiamato a ratificare una progettazione definitiva (che avrà già scontato il parere della soprintendenza e la valutazione della giunta) ma deve poter dire la sua sin dalle fasi iniziali: è solo con questo apporto che si può dar luogo a quella aggiunta di qualità che tutta la città richiede nella vicenda del Verdi. Lo abbiamo detto a più riprese in passato, in maniera unanime, che l’obiettivo non deve essere quello di avere un qualunque teatro ma di riavere il Verdi in quanto spazio culturale di grande prestigio. Per tutto questo l’intera commissione ha ritenuto che l’assessore e i tecnici comunali impegnati nelle procedure del Verdi vengano urgentemente in commissione e dicano una volta per tutte cosa stanno facendo e su quale progetto stanno lavorando. L’approvazione della soprintendenza deve avvenire solo dopo che il consiglio comunale abbia svolto la sua funzione di indirizzo e controllo, stabilite in maniera chiarissima dal Tuel; tra l’altro l’atto di indirizzo – conclude – approvato all’inizio dell’anno era incentrato proprio sul fatto che l’assessore e i tecnici dovevano rapportarsi con la massima assemblea cittadina nel portare avanti finalmente una idea progettuale. Cosa del tutto diversa sarebbe un inutile coinvolgimento a fine iter».

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