Catania-Ternana, atto 4°. «Guerra non finita»

Il ds Leone accanto a Gallo nella conferenza pregara. Affanno Fere: «Gruppo unito, chiedo aiuto ai tifosi. Mi sento primo responsabile»

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Il direttore sportivo Luca Leone accanto al tecnico Fabio Gallo. Conferenza stampa prepartita inusuale per la Ternana a ventiquattro ore dalla sfida con il Catania, non casuale: i rossoverdi sono in forte affanno e non segnano in gare ufficiali da oltre 400 minuti. Un’involuzione che ha fatto scattare anche il dirigente abruzzese: «Mi sento il primo responsabile di questa situazione, sono qui per metterci la faccia e spiegare che siamo più uniti che mai. E chiedo aiuto alla gente di Terni: non ci arrendiamo e non siamo abbattuti», i messaggi principali fatti passare. In secondo piano – giocoforza – l’argomento legato al match in terra siciliana. I convocati sono appena 21 a causa delle ultime defezioni di Defendi e Salzano. Diretta testuale su umbriaOn dalle 14.30.

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Fabio Gallo

Il peso e l’aiuto 

Tutti in sala stampa – a proposito, c’è aria di restyling per i tappetini della zona – per una conferenza più lunga del solito. Davanti Gallo e Leone, alle spalle il vicepresidente Tagliavento – che interverrà un paio di volte – e il team manager Stante. Focus tutto su Leone: «Non siamo abbattuti – ha esordito – e non ci arrendiamo, siamo in un momento di difficoltà e le cose non sono andate come avevamo pronosticato all’interno della società. Tuttavia la guerra non è finita e la settimana ci è stata utile per riordinare le idee». Si parte da lontano: «Il presidente quando sono arrivato mi ha chiesto di aiutarlo a riportare la Ternana in B e ai ragazzi ho chiesto di farlo il prima possibile. Forse è un peso troppo grande, non so, ma ci vogliamo provare. Mi sento il primo responsabile. Chiedo aiuto ai tifosi. Vogliamo fare le cose per bene e siamo più unit che mai». Breve passaggio su fattori economici: «Questa squadra costa 4,5 milioni, non è un bagno di sangue, è ciò che spendono le altre squadre per vincere e non ci sono giocatori che guadagnano 500 mila euro qui. Ho provato a prendere Falletti ed era impossibile». C’è spazio anche per confronti con il passato: «Bisogna pure capire cosa è stato fatto da un anno a questa parte. Ovvero riorganizzare la società, dato un metodo, professionalità e serietà. Non se ne parla mai», con cenno agli ultimi anni con tanti stravolgimenti e mancati rinnovi (citato anche Avenatti).

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Leone e Gallo

Bandecchi che tiene in vita. Gallo e il Catania

In merito ai costanti messaggi social di Bandecchi, è Leone a rispondere sul fatto che ciò possa destabilizzare o meno: «Il presidente mi tiene bello vivo tutti i giorni, credo sia giusto così. Vale anche per i giocatori: devono migliorare e ci sono ‘bacchettate’ per loro, non si possono dare solo zuccherini. Le gare che ci pesano di più sono le quattro perse in casa, imperdonabili». Il trainer di Bollate ascolta in silenzio e poi prende la parola: «Abbiamo lavorato molto bene con la squadra, di certo la settimana è stata difficile perché i risultati condizionano sempre. Detto ciò il gruppo è maturo: martedì ho parlato al gruppo in maniera forte e il problema è non fare gol al momento. Questa Ternana ha fatto vedere dei valori in modo straordinario per cinque mesi, lo dico anche in modo un po’ presuntuoso: la mia missione più grande è riportare una serenità mentale, fisica, tattica e tecnica. In questo periodo ho cercato di dissociarmi da un ambiente non positivo nei miei confronti dovuto ai risultati. Il mio è uno stimolo e una cattiveria agonistica nel voler continuare a far bene come ho fatto il 95% di questa stagione», il giudizio del tecnico. E avvisa: «Ci sono ancora tre mesi e mezzo dove bisogna fare, non facciamo l’errore che può costare caro. Mi sembra che si voglia trovare per forza di cose un capro espiatorio». Gli indisponibili per il viaggio in Sicilia sono Marcone, Suagher, Nesta e i già citati Defendi e Salzano. Ci sono Damian e Diakité. La contesa sarà diretta da Mario Vigile della sezione di Cosenza.

Il budget e la mancanza: «Rifarei così 1000 volte»

Discorsi già visti – specie quelli del ds in casi simili – in periodi di crisi o quasi. «A noi manca – ha proseguito Leone – il fatto che tutti rendano al meglio. Sono venticinque calciatori e non sono facili da gestire, Gallo è un uomo solo come si dice a Coverciano. Fa il lavoro più complicato. Ai giocatori ho chiesto di lamentarsi il meno possibile. La squadra inferiore alle top del girone C per curriculum? No, non è così. Discorso differente se si parla di rendimento. Più di questo sul mercato non si poteva fare per motivi anche legati al budget. Non era illimitato come ho visto scrivere. E rifarei 1000 volte questo team, poi magari ho sbagliato qualcosa, è chiaro. La sfida ora è ricreare l’ambiente (come fu detto in estate, ndr). I rinnovi a stagione in corso? Normale prendersi qualche rischio, oltretutto qualcuno aveva degli interessamenti». Nel contempo Tagliavento entra in azione per puntualizzare un aspetto: «Quando non si ottengono i risultati la colpa è di tutti, non si vince o perde da soli». Annunciato l’inizio dei lavori al Sabotino – settore giovanile – per lunedì. Breve passaggio dell’allenatore lombardo su Furlan: «Sì, martedì abbiamo parlato. Mi ha detto che sentiva poco la mia fiducia e io l’ho rinnovata. Ha voglia di stupirmi ancora». Vedremo se già da questa domenica.

LE PAROLE DI LEONE E GALLO

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