Ternana, perdita d’esercizio record nella stagione ’22/’23: 19 milioni di euro

Pubblicato il bilancio 2022/2023 della società rossoverde: numeri e curiosità tra cambio di proprietà, ripiano e costi della produzione da quasi 30 milioni

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di S.F.

Il cambio di proprietà a luglio

Costi che hanno sfiorato i 30 milioni di euro, valore della produzione di poco superiore ai 10 milioni e perdita d’esercizio record – quantomeno nell’ultimo decennio, ma con ogni probabilità si può andare anche oltre – fissata a quota 19 milioni e 72 mila euro. Sono alcuni dei numeri più rilevanti del conto economico della Ternana Calcio per la stagione 2022-2023, l’ultima dell’era Bandecchi: il documento è pubblico dalla settimana odierna e umbriaOn, come di consueto dal 2015, ha curiosato un po’ su numeri e cifre della principale società sportiva del territorio. Specie considerando che ci sono diverse novità, a partire dal cambio di proprietà.

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Il valore della produzione 2022-2023

Novità collegio sindacale e valore della produzione

La Ternana allo stato attuale è per il 95% in mano alla N 21 Holding srl (55.195 azioni per un valore di 2,8 milioni di euro) e per il restante 5% direttamente al presidente del consiglio di amministrazione Nicola Guida (150 mila euro per 2.905 azioni). Già noto anche il resto, vale a dire la presenza di Antonio Margiotta come vicepresidente del CdA e Valerio Toniolo in qualità di consigliere. Emergono novità per il collegio sindacale: ora il presidente è il ternano Emiliano Barcaroli (non più Carmelo Campagna) ed i sindaci sono Tiziana Di Vincenzo di Frascati e Saverio Francesco Nitti di Lauria (Potenza); supplenti Paolo Costantini e Marco Bartolocci con la Ria Grant Thornton Spa revisore legale. Capitale sociale aggiornato? 3,2 milioni di euro, ma non tutto versato (2,4 milioni). Nell’atto non poteva mancare la compravendita tra la cedente Ternana Calcio e la cessionaria Ternana Women con tutte le conseguenze nel caso. Ne parleremo meglio più avanti. Passiamo al valore della produzione 2022-2023 che, rispetto alla stagione precedente, passa da 8,5 a 10,6 milioni di euro: in gran parte è avvenuto grazie all’incremento dei contributi in conto esercizio (da 3,7 a 5,2 milioni, il 90% arrivano dalla Lega). Poi segno positivo per i ricavi da sponsorizzazioni (da 826 mila a 1,2 milioni) e da gare di campionato (da 717 mila a 847 mila euro, i biglietti). Segno meno invece per i ricavi per diritti audiovisivi (-369 mila euro) e premi calciatori (-236 mila euro).

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I costi della produzione 2022-2023

I costi della produzione da quasi 30 milioni di euro

Poi – sempre conto economico – si passa ai costi della produzione. Un boom niente male nel confronto con la scorsa annata: da ‘solo’ 21,7 milioni a ben 29,6 milioni di euro, vale a dire quasi un 37% in più. Da cosa è dipeso? In primis dalla voce salari e stipendi con un passaggio da quota 11,8 milioni a 16,2 milioni. Non solo. C’è un aumento di 1,4 milioni a causa della svalutazione delle immobilizzazioni materiali e per oltre 800 mila euro per i servizi (trasferte, allenamenti, biglietteria, consulenze, pulizia locali e altro ancora). In sostanza è salito tutto a livello di cifre, con una sola eccezione: l’ammortamento delle immobilizzazioni immateriali. La variazione complessiva sfiora dunque gli 8 milioni di euro, un bel po’. In generale il costo per il personale – viene specificato nel bilancio – è passato da 13,4 a 18,2 milioni. L’organico aziendale è salito rispetto al giugno 2022, da 77 a 97 persone, in gran parte dovuto al maggior numero di tesserati Figc. Curiosità: risulta un aumento anche del compenso agli amministratori (90 mila euro), dai 17.644 euro per la stagione 2021/2022 ai 108.333 euro per quella successiva. Quello per i sindaci è rimasto pressoché invariato. Per quel che concerne le transazioni di calciatori a bilancio ci sono 116 mila euro per Corrado (acquisizione con premio/indennizzo condizionato dall’Inter) e l’acquisto definitivo di Bogdan dalla Salernitana per 150 mila euro.

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Lo stralcio sulla cessione

La cessione del ramo d’azienda: il terreno

Nel documento vengono riepilogati i vari passaggi – pubblichiamo a fianco uno stralcio – che hanno portato Nicola Guida a prendere il posto di Stefano Bandecchi. Il 24 luglio la Niccolò Cusano ha ceduto l’intera partecipazione societaria alla N21 Holding srl ma, come noto, c’è stato un ulteriore step. Vale a dire un atto di cessione di ramo d’azienda con il trasferimento di un ‘pacchetto’ alla Ternana Women: il settore femminile, l’area da 42.644 mq per il progetto casa di cura privata tra via XX Settembre e via Prati (valore poco più di 1 milione) e la Range Rover Sport di proprietà della società con tanto di debito residuo per il finanziamento. La maxi perdita d’esercizio è stata chiaramente ripianata grazie ad un versamento in conto capitale dall’ormai ex socio Unicusano: prima da 18,3 milioni di euro e poi (4 luglio 2o23) un altro da 800 mila euro. Facendo un rapido calcolo si evince che nei sei anni (2017-2023) con l’imprenditore livornese al vertice, si sono registrate perdite d’esercizio complessive per poco più di 70 milioni di euro. Tutte coperte con fondi della controllante.

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Bandecchi

Crediti e debiti. La previsione

Breve cenno ai dati principali dello stato patrimoniale della società. Si parte dai crediti che, rispetto al giugno 2022, sono passati da 1,4 milioni a 877 mila euro (la metà verso clienti per fatture emesse). Con la LegaB risulta una cifra di 144 mila euro. Le disponibilità liquide sono scese da 2 milioni a 929 mila euro, così come il patrimonio netto (da 5 a 2,9 milioni). I debiti non sono mutati di molto, da 2,4 a 2,2 milioni (-236 mila euro) nel giro di un anno: quasi tutti (2 milioni, in maggior misura tributati e verso fornitori) sono entro i dodici mesi. «Nella valutazione – si legge nella nota integrativa al bilancio annuale, la firma del presidente Guida è del 24 novembre 2023 – dell’evoluzione prevedibile della gestione, l’organo amministrativo nel mese di giugno ha elaborato un budget economico e finanziario della stagione 2023/2024; tale budget è stato successivamente oggetto di rivisitazione avendo recepito gli impatti economici e finanziari delle operazioni di acquisizione e cessione dei diritti pluriennali derivanti dalla campagna di trasferimento svoltasi nei mesi di luglio e agosto. I dati previsionali hanno fatto emergere una serie di azioni tese a garantire un’adeguata gestione patrimoniale, finanziaria e dei fabbisogni di cassa che consentano di far fronte ai propri fabbisogni derivanti dall’attività operativa e dai debiti finanziari in scadenza nei prossimi dodici mesi». E in tale ottica «è stata valutata anche l’eventuale cessione di asset aziendali disponibili, ossia i diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, che farebbe emergere valori inespressi nel budget e nei piani di cassa». Tirato in ballo – come in passato – il contesto economico generale e sportivo di incertezza. In ogni caso, considerando un arco temporale di un anno, la società «ritiene di poter far fronte regolarmente agli impegni già assunti» sia mediante flussi di cassa che con apporto di risorse dai soci.

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Guida

Il passaggio su Villa Palma. L’evoluzione della gestione

Andando a curiosare qualche dettaglio in più, nel documento c’è una frase legata al terreno di Villa Palma (il Tar ha ‘stroncato’ la procedura, sentenza del 6 dicembre scorso e dunque pubblicata dopo la redazione del bilancio rossoverde): «Nel conto immobilizzazioni materiali in corso (valore da 52.273 euro, ndr) sono confluite le spese sostenute dalla società per rilievi e indagini geologiche/idrogeologiche e sismiche eseguite dai professionisti sul terreno; è intenzione della società acquisire tale terreno per la realizzazione di un impianto sportivo». L’approvazione formale del bilancio 2022/2023 c’è stata il 29 novembre nello studio del notaio Di Zillo con contestuale nomina del nuovo collegio sindacale. In questo caso ha firmato anche il segretario Giuseppe D’Aniello. Infine riportiamo lo stralcio – la firma è di Guida, 24 novembre – sulla prevedibile evoluzione della gestione: «Nel corso della stagione sportiva 2023-2024, seppur con grandi difficoltà, la società sta continuando a lavorare con l’obiettivo di ridurre al massimo i costi al fine di massimizzare i risultati economici. La nuova governance ha notevolmente ridotto i costi gestionali, soprattutto quello del lavoro, incrementato i ricavi (sia da gestione calciatori che da proventi pubblicitari), il tutto al fine di perseguire il raggiungimento di un equilibrio economico e finanziario provando a salvaguardare la competitività sportiva. Anche se non è semplice in pochi mesi». Vedremo gli esiti. Nel contempo la Ternana è in ripresa e l’ambiente è in fiducia per l’obiettivo salvezza.

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