Terni: «25mila cittadini in attesa di prestazioni sanitarie. Costretti pure a fare chilometri»

Cgil e Federconsumatori lanciano la campagna ‘Stop liste di attesa’

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«Oggi in provincia di Terni ci sono 25 mila cittadini in attesa di prestazioni sanitarie. Basterebbe questo per dire come stanno le cose. Ma c’è anche altro, come tutti quelli che prenotano e si vedono costretti a fare anche due/trecento chilometri per ricevere la prestazione necessaria. Come Cgil Terni critichiamo il Piano sanitario che si sta cercando di applicare in Umbria e chiediamo investimenti su persone e strumenti, una sanità territoriale e di prossimità più forte, reti ospedaliere all’altezza e Terni con il suo vecchio ‘Santa Maria’ è il caso più eclatante, necessità di investire sul post-cura perchè in Umbria l’età media è sempre più alta. Servono strutture, personale, tecnologie. Non convenzioni con i privati per sgravare il pubblico dalle prestazioni».

Todaro e Cipolla

«Pronti a denunciare»

Il segretario generale della Camera del Lavoro di Terni, Claudio Cipolla, attacca sul fronte sanitario e lo fa in concomitanza con il lancio della campagna nazionale di Federconsumatori («che la Cgil supporta a tutti i livelli») battezzata ‘Stop alle liste di attesa’. Il problema è italiano e quindi anche umbro e ternano. «Dalle prossime settimane lanceremo presìdi, volantinaggi, punti informativi – annuncia il presidente provinciale di Federconsumatori Terni, Franco Todaro -. Denunceremo anche attraverso lettere alle direzioni di aziende sanitarie ed ospedali, e alle istituzioni, tutto ciò che avviene. Ma per farlo è necessario che i cittadini ci contattino e raccontino ciò che non va. Come quella signora di 80 anni che ha chiesto una mammografia il 22 maggio del 2022 e il 17 luglio scorso è dovita andare a farla a Bastardo, dove era stata assegnata la prestazione».

«Ingiustizia sociale»

In questo quadro c’è chi – soprattutto anziani – rinuncia alle prestazioni sanitarie per evitare spostamenti altrimenti difficili; spesso l’alternativa ‘obbligatoria’ è rivolgersi al privato, ma anche qui i costi non sono alla portata di tutti. «Questa è ingiustizia sociale e noi dobbiamo fare tutto per combatterla». La campagna di Federconsumatori – e anche la Cgil, ad esempio attraverso lo Spi, è pronta a ricevere e ‘lavorare’ ogni segnalazione – va proprio in questo senso: «Attiveremo un monitoraggio su ciascun territorio per far sentire la voce dei cittadini, stanchi di questa deriva della sanità ad ogni livello e consapevoli del diritto alla salute che la stessa Costituzione tutela». Per informazioni e segnalazioni: [email protected]

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