Terni, altri stop auto: «Regione, basta spot»

Francesco Ferranti (Forza Italia) non apprezza l’intesa raggiunta fra l’ente e il ministero dell’ambiente: «Industrie e inceneritori: come la mettiamo?»

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di Francesco Maria Ferranti
Presidente del consiglio comunale di Terni

L’accordo siglato tra ministero dell’ambiente e Regione Umbria per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle aree più critiche del nostro territorio, ovvero Terni e Narni , è a mio avviso insufficiente ma nasconde anche degli aspetti che definirei ipocriti e non ben ponderati.

ACCORDO REGIONE-MINISTERO PER L’ARIA DI TERNI, PARLA NEVI (FI)

Con la riduzione della circolazione di mezzi privati ma anche pubblici, con l’estensione in futuro dei giorni nei quali limitare il traffico e con gli incentivi ad ammodernare gli impianti di riscaldamento, si prosegue con palliativi e rattoppi e pare non si voglia dire che l’inquinamento deriva prioritariamente dall’attività di grandi insediamenti industriali e da inceneritori che svolgono attività economiche private e neanche pertanto utili alla conclusione del ciclo dei rifiuti nel locale.

Inoltre il ministero stanzia solo 4 milioni di euro e la Regione, come su troppi fronti, individuerà nel bilancio risorse da mettere in campo, cosa sempre promessa e che raramente avviene. Di certo c’è che in Umbria la Regione riduce il sostegno sugli abbonamenti dei circa 3 mila pendolari che, in particolare da Terni, vanno ogni giorno a lavorare fuori regione.

Credo che le istituzioni, a partire dal Governo e dalla Regione, dovrebbero invece realizzare un protocollo serio di azione su un territorio che subisce inquinamento industriale da 140 anni e che non ha mai avuto né dai privati ne dal pubblico compensazioni consone.

Qui occorrono bonifiche, ad iniziare dalla discarica di Valle, ed impianti più moderni per diminuire le emissioni delle industrie; servono riconversioni, controlli mirati, studi ad altissimi livelli e investimenti rilevanti poiché non va dimenticato che la riqualificazione ambientale di un territorio, se pilotata in modo serio dalle istituzioni, coinvolgendo anche le multinazionali che qui operano e incidono sul territorio (Erg – Ast – chimica) può essere portatrice di investimenti economici e quindi creare occupazione e sviluppo.

Credo che il consiglio comunale di Terni debba essere protagonista nel sensibilizzare il Governo e la Regione, ma anche i privati, nel fare molto di più mettendo a sistema interventi e protocolli d’intesa che portino risultati reali all’ambiente e anche all’economia, non solo disagi ai cittadini come l’attuale accordo. Nel nuovo anno si dovrà lavorare con decisione su questo fronte e ritengo importante che si tenga un consiglio comunale congiunto con il comune di Narni, invitando le rappresentanze dei sindacati, delle associazioni di categoria, delle multinazionali e ovviamente l’assessore regionale all’ambiente e la governatrice dell’Umbria che sempre meno si fa vedere nella nostra provincia. Lavorerò, coinvolgendo la conferenza dei presidenti di palazzo Spada, per organizzare questo consiglio ad hoc poiché su tali temi non sono più tollerabili spot e perdite di tempo.

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