Terni, chiesa S. Maria Grazie: ora il restauro

Approvata una perizia di variante legata ai lavori di riparazione del tetto: in arrivo un restauratore artistico per ripulire la facciata e lavorare sui danni dei vandali

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di S.F.

Circostanze impreviste ed imprevedibili legata ad atti vandalici, scritte e danni alla vetrata del rosone. Risultato: perizia di variante, aumento dei costi e necessità di contattare un restauratore artistico per sistemare il tutto. C’è un nuovo passaggio tecnico – in vista della riapertura al pubblico – per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, per il quale nell’agosto del 2018 è stata aggiudicata la gara per la riparazione del tetto: c’è il semaforo verde per ulteriori interventi di ‘rifinitura’.

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Il cantiere

L’opera originaria e la necessità

La chiesa è ormai off-limits da tempo e quasi due anni la Edil Fenice vinse l’appalto – 99 mila euro – per i lavori di riparazione del tetto con 180 giorni di tempo per il completamento. Una cifrà che nel corso del tempo è aumenta di circa 15 mila euro a causa di interventi aggiuntivi e migliorativi rispetto al progetto originario. Non solo: a dire la sua è arrivata la Soprintendenza con alcune prescrizioni e dunque si è adottata una nuova perizia di variante. Si tocca quota 122 mila euro. Il motivo? «Durante la realizzazione, si sono evidenziate alcune problematiche – si legge nella relazione tecnica – non verificabili anteriormente. Infatti al momento dell’installazione delle colonne del cancello carrabile è stato necessario operare il taglio di calcestruzzo armato e sistemazione, al di sotto del passo carrabile, delle reti emerse dallo scavo da inglobare in un getto». Poi i vandali.

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Chiesa in attesa della riapertura

Il restauratore

Senza un restauratore artistico non si può andare avanti. C’è un lavoro molto tecnico da eseguire, causato da chi si è divertito a rovinare un patrimonio di valore. La sua azione riguarderà «il portale e pietra sponga della facciata sottostante il porticato; la pulizia dei graffiti della pavimentazione opera di atti vandalici ed il restauro dei danni alla vetrata del rosone, anche questa come la precedente non considerata in quanto opera di atti vandalici». Rispetto ai sei mesi iniziali indicati nel capitolato d’appalto, vengono aggiunti ulteriori sessanta giorni di tempo per l’ultimazione. Il documento specifico è stato firmato a febbraio e nella giornata odierna il commissario straordinario della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, ha approvato la perizia di variante.

Paolo Leonelli

Obiettivo riapertura. L’intoppo covid

Chi sta seguendo bene la vicenda è l’architetto Paolo Leonelli. È lui il direttore dei lavori: «Il lavoro importante – puntualizza – per la copertura è stato fatto. C’erano notevoli problemi ed era pericoloso perché poteva piovere su un bene fra i maggiori della città: siamo partiti con questa necessità con tempi lunghi a causa dei finanziamenti. Il tetto è in sicurezza e ora dentro non piove. La chiesa non si apre perché c’è una parte della facciata sulla quale deve intervenire un restauratore. Ci sono due ostacoli: il parco è chiuso e c’è questo intervento che deve partire. Occorre ripulirla perché dei pazzi – continua – sono andati e hanno fatto scritte con lo spray su muri e pietra sponga, rovinando il portone. La figura è già stata individuata. Alcune opere di restauro sulle pitture e sulle volte vanno fatte, ma si possono fare un pezzo per volta e nel contempo riaprirla, qualche ternano nemmeno la conosce. Finalmente siamo in dirittura d’arrivo, tuttavia al momento siamo bloccati da questa situazione sanitaria», aggiunge riferendosi al covid-19. «Ripeto, il grosso è stato fatto. Però se il governo non consente la riapertura dei cantieri non si può procedere. Queste ultime fasi saranno seguite anche dalla soprintendenza».

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