Terni, bilancio ’23-’25: niente voto per ora

Primo confronto a palazzo Spada. Nodo Fal, anticipazione di tesoreria e debiti non transatti. Si attende il collegio dei revisori

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di S.F.

Masselli durante la discussione

Per ora il voto sul bilancio di previsione 2023-2025 non s’ha da fare. Mera illustrazione e aggiornamento nei prossimi giorni (giovedì l’opzione più probabile) quando a palazzo Spada è atteso il collegio dei revisori dei conti nella figura del presidente Carlo Ulisse Rossi: si è concluso in poco meno di un’ora il confronto – in diversi passaggi molto tecnico – in III commissione sul documento contabile esposto dall’assessore Orlando Masselli e dalla dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci. Sotto lo sguardo incuriosito degli assessori leghisti Giovanna Scarcia e Benedetta Salvati, quasi a voler controllare la situazione.

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La minoranza

L’aggiornamento

«Un bilancio nato con grandi difficoltà – la sintesi di Masselli in avvio – perché si sviluppa sulle macerie economiche della pandemia Covid ed il conflitto in corso nell’Est Europa». Il possibile candidato a sindaco del centrodestra per le amministrative ha ricordo del rendiconto di liquidazione approvato dall’Osl a fine 2022 (partita in mano al ministero), il monitoraggio della spesa corrente, le aliquote invariate per tributi/tariffe, «l’andamento proficuo per il recupero dell’evasione», la capacità assunzionale prevista e la riduzione dell’indebitamento strutturale da 112 a 96 milioni «nonostante i nuovi mutui da 2 milioni per le opere pubbliche». Tutto bene? Negativo. Di mezzo c’è il fondo di rotazione da 21 milioni sottoscritto per i debiti del dissesto ed i 27 milioni per l’anticipazione di liquidazione legati ai residui passivi pregressi. Questioni tecniche già note e che l’ente si porterà dietro per anni. A palazzo Spada anche la responsabile del procedimento Alessia Almadori e la PO per le entrate, gli accertamenti e gli impegni di parte corrente Nadia Navarra.

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Il deficit ed i dubbi

Tra i consiglieri di minoranza gli unici ad intervenire sono stati il capogruppo del M5S Federico Pasculli ed il collega del Pd Francesco Filipponi: «C’è un peggioramento – la segnalazione del primo – dei parametri legati al deficit strutturale, da zero a tre rispetto al previsionale 2022-2024». Tirato in ballo anche il contenzioso tra Ast e Asm finito in Cassazione. Il secondo ha chiesto dell’audizione del collegio dei revisori dei conti e soprattutto fatto presente che a stretto giro si potrebbe presentare più di qualche problema: «La cifra necessaria per i debiti non transatti – si parla del dissesto – dall’Organo straordinario di liquidazione rispetto alle proposte non accettate è stata inserita nel bilancio di previsione?

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Marcucci, Brizi e Masselli

Manovra correttiva? I dodici milioni

Palla a Masselli: «Paradossale che si dica che il bilancio è peggiorato». Stop. Da qui in avanti sarà una discussione tecnica – nel contempo a palazzo Spada c’è trambusto per un giovane su di giri con tanto di intervento della polizia di Stato – per via del lungo intervento della Marcucci: «I parametri? Normale che cambino, è la conseguenza della normativa sul dissesto. Nel 2021 c’è stato un recupero maggiore del disavanzo rispetto al 2022. I crediti non transatti non coinvolgono il bilancio di previsione perché siamo nella fase di approvazione del piano di estinzione, dopodiché c’è l’ok al rendiconto della gestione e si ha riunione della contabilità (il pre 2017 e il post). In quel momento il Comune prenderà atto della situazione cristallizzata e si dovranno attuare le misure previste in caso di eventuali disavanzi». Cenno anche ai guai riguardanti l’anticipazione di tesoreria ed il Fondo di anticipazione di liquidità (Fal). Tutto da vedere nei prossimi mesi. «Quindi a luglio – la replica di Filipponi – dovremo fare un’altra manovra di bilancio, correttiva. E servono 12 milioni di euro per far fronte alla massa passiva. Con criticità normative. Ci sono queste tre ‘bombe a mano’ cui tenere conto».

IL PIANO DI ESTINZIONE DEBITI DELL’OSL – DOCUMENTO

La ‘spoletta’ di Masselli

Chiusura per Masselli e tutti via in attesa del collegio dei revisori dei conti: «Bomba a mano bilancio? La ‘spoletta’ c’è dal momento del dissesto. Dal 2019 ci sono valori positivi, l’andamento di cassa è positivo e c’è la riduzione dell’indebitamento strutturale. Nessuno ha mai detto che il dissesto si esaurisce con un colpo di spugna. Una volta che l’Osl ha approverà il rendiconto definitivo, dovremo fare i conti con la parte non accantonata e ci sono strumenti a disposizione per far fronte a questa situazione. Onoreremo i nostri impegni». Magari sarà uno dei primi problemi da sindaco di Terni, vedremo. Per ora niente voto. Tutto liscio invece per il punto iniziale della seduta: cinque favorevoli e tre astenuti per la concessione in uso a titolo oneroso e costituzione della servitù di elettrodotto a favore della Tecnocentrali Idro srl. Dove? Collestatte Piano, dove sarà sviluppata una minicentrale idroelettrica e l’impianto denonimato Mola dei Cocchi 2.

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