Terni, botte al padre: condannato ternano

Due anni e un mese di reclusione: questa la pena inflitta a un 39enne accusato di maltrattamenti in famiglia

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Era accusato di aver reso impossibile la vita del padre, maltrattato a più riprese e con metodi brutali: non solo insulti e percosse, ma anche botte vere e proprie e il divieto, imposto al genitore, di frequentare partenti e amici. Una vicenda triste, sfociata nella denuncia e quindi nel processo che ha visto la condanna di un 39enne di Terni a due anni e un mese di reclusione. L’accusa aveva chiesto due anni e nove mesi.

Vessazioni La sentenza è stata emessa mercoledì sera dal giudice monocratico Rossana Taverna che ha condannato l’uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia, assolvendolo dall’accusa di lesioni personali aggravate. In uno dei vari episodi denunciati, il 39enne avrebbe colpito il padre con un pugno allo zigomo mentre si trovava alla guida dell’auto, mettendo a rischio l’incolumità di entrambi. In un’altra occasione lo aveva spintonato facendolo cadere per le scale e poi ‘assalito’ con pugni al torace e al volto. Un clima insostenibile, sfociato nella denuncia alle forze dell’ordine e alla misura del divieto di avvicinamento al genitore applicata dall’autorità giudiziaria.

Appello Il 39enne era difeso dagli avvocati Francesca Carcascio e Leonardo Capri del foro di Terni che preannunciano ricorso in appello: «Gli elementi emersi in aula – affermano – fanno auspicare una completa revisione della sentenza, e quindi un’assoluzione, nel giudizio di secondo grado». Contestualmente i due legali hanno anche chiesto la revoca della misura applicata, aspetto sul quale il giudice si è riservato la decisione.

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