Terni, bretella Ast-San Carlo: sale il pressing sul rischio idrogeologico

Wwf, Europa Verde, Kenny e Pd si muovono formalmente per richiedere una mappatura del percorso stradale

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Sale il pressing – già attivo dal 2022 sulla tematica – a Terni in vista della realizzazione del collegamento viario tra la rotatoria di San Carlo e strada della Romita, in zona Ast. Motivo? La necessità di una mappatura del rischio idrogeologico per l’area est della città, San Carlo, Prisciano e torrente Tescino. Tutto ciò per avere «nuove valutazioni» in merito all’appalto. Di mezzo, come noto, c’è lo spostamento della rete Snam.

BRETELLA AST-SAN CARLO, LA NOTIFICA PROPEDEUTICA AL CANTIERE
IL GASDOTTO DA SPOSTARE: 240 MILA EURO

La notifica di fine maggio

La richiesta e il ricorso

Negli ultimi giorni è stata depositata la notifica preliminare di cantiere per lo spostamento del gasdotto: «Il progetto bretella San Carlo-Romita però non ha VIA e valutazione dell’impatto idrogeologico, con gravi problemi di staticità della collina e della strada del Romita, già mal messa dal punto di vista idrogeologico e della sicurezza stradale. La strada anche recentemente è stata più volte chiusa per crolli e smottamenti del terreno, e i residenti sono estremamente preoccupati», hanno sottolineato Wwf ed Europa Verde sul tema.

DICEMBRE 2022, L’APPALTO AGGIUDICATO

La discarica

Sponda politica invece sono Kenny e gli esponenti del Pd (Filipponi, Maria Grazia Proietti, Spinelli) ad attivarsi con una specifica interrogazione: «La popolazione della zona già con una petizione pubblica depositata in Comune nel maggio 2022 ll’attenzione del sindaco, degli assessori tutti e del consiglio comunale, evidenziava tutti i limiti ed i rischi non valutati dal punto di vista idrogeologico. Nessuno degli uffici amministrativi comunali, né della giunta di allora – senza alcun rispetto per l’ampio numero dei firmatari – ha mai risposto tanto che numerosi residenti hanno dovuto promuovere un ricorso giudiziario per vedere esaminata la valutazione delle osservazioni. La presenza della discarica di Villa Valle dove vengono depositati i fanghi di lavorazione delle acciaierie, che sta esaurendo gli spazi disponibili e un sito di interesse nazionale per le bonifiche ambientali che dovrà essere sottoposto ad adeguata bonifica, segno di un aspetto ambientale il quale non può essere ulteriormente aggravato per la popolazione residente». Il percorso stradale – concludono – necessità di prevedere una mappatura del rischio idrogeologico.

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