Terni, cani a rischio: Comune corre ai ripari

I carabinieri del Nas, dopo un’ispezione, hanno chiesto il sequestro cautelativo del canile di Monte Argento: scattano i lavori urgenti

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Sequestro cautelativo sanitario del canile di Monte Argento: a richiederlo era stato il comando carabinieri per la tutela della salute – Nas di Perugia – lo scorso 1° aprile in seguito ad un controllo igienico, sanitario ed amministrativo. E il Comune di Terni, per evitare l’allontanamento definitivo dei cani e cercare di correre ai ripari ha approvato i lavori di manutenzione straordinaria – per 13 mila e 634 euro – per rimuovere le irregolarità riscontrate. I cani a rischio sono 255.

Cemento e materiale Le irregolarità riscontrate dai Nas in seguito al controllo nella struttura ternana sono molteplici. Si parte dalle tre aree di sgambamento di tutti i settori: presentano buche nel terreno in corrispondenza dei marciapiedi in cemento con esposizioni di tratti cementizi taglienti; sassi sporgenti e taglienti di dimensioni evidenti; rete elettrosaldata e rugginosa con spuntoni sporgenti; materiale metallico, legnoso e cementizio che potenzialmente potrebbero ferire/contundete gli animali ricoverati.

Canali e rimozioni Nel settore numero 3 del canile – prosegue la determina – ‘i canali di scarico sono privi delle griglie di protezione e si rileva la presenza di un manufatto metallico ex box che é in disuso e va rimosso’.

Ombreggiatura Infine ‘l’ombreggiatura dei box. Parte degli stessi ne sono privi e per i restanti ne va valutata l’efficienza‘. I carabinieri hanno sospeso gli ingressi degli animali per tutto il tempo necessario all’esecuzione necessario all’allontanamento dei cani.

Le conseguenze Il provvedimento comporta al Comune lo stop degli ingressi dei cani provenienti dal canile sanitario, oltre a compromettere la procedura di rientro dalle struttura private convenzionante. La mancata esecuzione dei lavori sarebbe seguita dall’allontanamento dei 255 cani ricoverati: in questo caso scatterebbe l’obbligo di garantire la custodia in un canile privato convenzionato, per un costo di 28 mila euro al mese. A ciò si aggiunge il costo della custodia dei cani randagi catturati durante il periodo del sequestro.

La richiesta e l’intervento Per far fronte all’emergenza – è specificato nella determina – si procederà con la manutenzione straordinaria: la cooperativa Alis, contattata dal Comune, si è dichiarata disponibile ad avviare i lavori fin da subito e concluderli entro dieci giorni. Verrà invece chiesto alla Regione di finanziare il progetto – stabilito con una delibera di giunta lo scorso dicembre, il progetto risale al 2012 – relativo all’adeguamento del canile.

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