Terni, Caritas e San Martino: «Siamo oltre il limite degli aiuti»

Salta il tradizionale pranzo di Natale in episcopio ma ci saranno doni alimentari per tutti. Il vescovo: «Il vaccino non basta se non cambiamo modo di vivere»

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di Alice Tombesi

Nella mattina di giovedì si è tenuta la tradizionale conferenza stampa che anticipa le festività natalizie nei locali della mensa Caritas diocesana. Presenti il direttore Ideale Piantoni, don Paolo Carloni, vicario episcopale per la carità della diocesi, Francesco Venturini – presidente dell’associazione di volontariato San Martino – e il vescovo di Terni-Narni-Amelia Giuseppe Piemontese. Durante l’incontro sono state ricordate le iniziative messe in atto nei mesi della seconda ondata della pandemia e quello che ci sarà in programma – nel rispetto delle norme anti-Covid – per far trascorrere un Natale quanto più sereno anche ai più bisognosi. Ed è proprio con questo obiettivo che Emanuela Aureli, famosa comica e attrice ternana, ha voluto trasmettere (in collaborazione con la Caritas) un video messaggio in cui invita le comunità a donare il proprio tempo come volontari così da aiutare i beneficiari dei servizi a ritrovare la felicità che hanno perso o forse mai avuto.

«Meno persone e più richieste»

«Durante i mesi estivi, l’afflusso di persone è diminuito ma sono aumentate moltissimo le richieste economiche – ha affermato il direttore Piantoni – e dietro queste, molto spesso si nascondono casi di violenza domestica o abbandono». Attualmente il quadro della situazione che viene dipinto è quello di una condizione difficile e pesante da sostenere, soprattutto a fronte delle richieste economiche che vengono fatte da chi chiede aiuto: «In questo periodo abbiamo superato il limite di aiuti – ha detto don Paolo Carloni -, a volte abbiamo pagato le utenze, altre volte le assicurazioni della macchina o il servizio mensa o trasporto dei bambini a scuola. Bisogna sempre ricordarsi, però, che non è facile chiedere aiuto e chi lo fa è perché non ha altra via d’uscita e sta vivendo una situazione disperata. Non si tratta solo di sanare i problemi economici, ma capire cosa c’è dietro, ascoltare e capire». Ed è per questo che la Caritas ha creato un Centro di Ascolto che aiuta in media 7-8 persone al giorno accolte singolarmente e su appuntamento.

I servizi e il nuovo gazebo

L’altro servizio fondamentale – ed anche più noto – è la mensa di San Valentino, rimasta sempre aperta e che, in modalità straordinaria, ha assistito oltre ad un centinaio di famiglie tradizionalmente inviate dalle parrocchie, una trentina di nuclei in grave difficoltà e le famiglie di giostrai (impossibilitati a lavorare sin dall’inizio della pandemia). Complessivamente, da inizio anno la Caritas ha aiutato 330 nuclei per un totale di 65 mila euro. Risorse economiche arrivate non solo dall’8xmille ma frutto anche di versamenti e donazioni spontanee. La conferenza è stata anche l’occasione per presentare il nuovo gazebo: «Abbiamo creato questa struttura adiacente la mensa, fruibile a tutte le persone che per vari motivi non potranno accedere alla sala da pranzo» ha affermato il presidente dell’associazione di volontariato San Martino, Francesco Venturini.

Salta il pranzo di Natale: c’è il pacco dono per gli indigenti

Nello stesso contesto di solidarietà e vicinanza, nasce il progetto ‘Vicini con il cuore’, voluto dal questore di Terni, Roberto Massucci: «Il giorno di Natale – ha spiegato Venturini – tre pattuglie della polizia di Stato consegneranno, tra Terni e Amelia, i pasti a 14 nuclei familiari oltre a giocattoli per bambini, vestiti, vettovaglie. Il progetto ha visto collaborare, oltre alla Caritas/San Martino, il ministero dell’Interno – questura di Terni, i sindacati di polizia, l’associazione dei poliziotti in congedo, l’Unicef e l’associazione italiana sclerosi multipla». Prima della benedizione al gazebo, è intervenuto il vescovo Piemontese: «Non potendo organizzare un pranzo con 130 persone, la diocesi ha pensato una modalità nuova, diversa: il pomeriggio del 24 alle ore 16, con i poveri che si saranno prenotati, faremo in cattedrale un momento di preghiera e poi consegneremo una busta con la cena e il pranzo di Natale. I prenotati previsti sono 160-170 e avranno tutti gli ingredienti necessari per fare un buon pasto». Il vescovo ha poi concluso con una considerazione sulla situazione sanitaria e l’arrivo del vaccino: «Siamo tutti nella stessa barca e in questo momento di difficoltà abbiamo bisogno di sostenerci gli uni con gli altri ma ricordiamoci che il messia che ci viene promesso dalle autorità, cioè il vaccino, servirà ben poco perché non è il messia quello. Le ragioni della pandemia risiedono nei guasti della società e se non cambiamo vita e sistema di vita saremo assaliti da altre pandemie».

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