Terni, Caritas e San Martino: «Un anno segnato dall’accoglienza dei profughi ucraini»

Il 2022 è stato un anno dedicato all’accoglienza dei profughi ucraini. «In totale le persone che si sono rivolte a noi sono state 4.193, 70 in più rispetto al 2021»

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In un contesto sociale locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda, aggravata dal conflitto in Ucraina e dalle conseguenze della pandemia del Covid 19, la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione di volontariato San Martino operano per sostenere in maniera efficace persone e famiglie, in un percorso che mira ad evitare la cronicizzazione del disagio e conseguentemente situazioni di emarginazione sociale. Grazie alla capillare presenza sul territorio di parrocchie e centri di ascolto, si cerca di mettersi in ascolto del territorio e di leggere alcuni problemi per prevenire future emergenze, l’emergere di povertà nascoste che vengono spesso taciute alla comunità, specie nei quartieri della città che sono più a rischio di degrado, con una forte presenza di disagio sociale e giovanile. Nel 2022 le persone che si sono rivolte alla Caritas – associazione di volontariato San Martino sono state 4.193, ossia 70 in più rispetto al 2021 (+ 2%)

La riflessione del vescovo Soddu

«È importante mettere al centro la persona, con la ricchezza umana che la persona porta con sé», dice il vescovo Francesco Soddu. «In tutto ciò che fa la Caritas deve emergere il Vangelo, perché non c’è persona che non sia amata dal Signore e che non debba avere attenzione da parte dei credenti e delle altre persone, nella vicinanza e nel mettersi al servizio degli altri. È necessario trasformare i problemi in opportunità di vita. Se questo è colto dalla nostra comunità e città allora la stessa comunità cresce umanamente. La Caritas non è chiamata a gestire dei problemi, ma a prendere quei problemi e trasformarli in opportunità, per rendere testimonianza dell’amore cristiano. Mettersi davanti ai fratelli e considerarli come ricchezza per costruire rapporti interpersonali di amicizia e solidarietà, questo è il valore aggiunto della carità, poi ci sono dei segni che si traducono in opere che danno testimonianza della carità, ciò deve riguardare tutti perché nessuno può delegare l’amore ad altri».

Un anno di emergenza e ripartenza per il direttore della Caritas

«Il 2022 è stato l’anno dell’emergenza Ucraina – evidenzia il direttore della Caritas padre Stefano Tondelli – che è diventata occasione di laboratorio per pensare al futuro. I cittadini sono riusciti ad accogliere tante persone in fuga dalla guerra, con generosità e apertura di cuore, che può essere estesa ad altri, alla presa in carico di problematiche del territorio favorendo l’integrazione delle persone. All’inizio del conflitto in Ucraina sono arrivati, all’improvviso e in maniera disorganizzata, centinaia di donne e bambini traumatizzati, in fuga dai bombardamenti e dalla guerra. La prima necessità era aprirsi all’ascolto, per questo abbiamo dedicato un numero all’emergenza ucraina sia per chi aveva qualsiasi bisogno, sia per chi voleva aiutare; a questo numero si sono alternati 24 su 24 alcuni volontari, elaborando un data base delle richieste di aiuto e delle offerte di aiuto per far incontrare la generosità di tanti ternani con i bisogni degli ucraini. L’appello ha generato un’accoglienza generosa, diffusa e gratuita che ha permesso di accogliere così nella prima fase di emergenza circa 70 persone, quasi tutte donne con bambini. Per le esigenze di tutti i profughi ucraini sono stati messi a disposizione gli accessi all’Emporio della solidarietà, cercando di dare quanto più potevamo, questo ci ha portato a finire le risorse economiche a metà novembre. Abbiamo sostenuto 350 famiglie (circa 800 persone). La ricchezza vera della nostra Caritas diocesana sono le centinaia di volontari che anche in quest’anno hanno continuato a spendersi: tempo, denaro, energie, salute per i più bisognosi. Il volontario Caritas è colui che non può rimanere indifferente ma che si sente interpellato dal dolore e dal bisogno dell’altro, che riconosce come proprio fratello».

I dati delle attività del 2022

Alla mensa di San Valentino sono stati 30 mila i pasti consumati alla mensa e consegnati con l’asporto. In occasione delle feste natalizie sono stati distribuiti 30 cesti natalizi, 20 confezioni per l’igiene, 50 confezioni di dolciumi. Alla mensa sono stati accolte 4 persone in attività riparatorie e misura alternativa. Inoltre dal mese di ottobre sono stati ospitati alcuni studenti dell’Ipsia e dell’istituto Casagrande-Cesi con un accordo di collaborazione culturale e didattico educativo. La mensa è aperta tutti i giorni, compresa la domenica e il pasto in presenza oggi viene servito il pomeriggio dalle 16.30 alle 17.30; la mattina è aperta alle 8.30 per la colazione anche da asporto, alle 12 si può ritirare un sacchetto viveri con un pasto completo. L’aspetto più rilevante è che la mensa, in questi anni per molti è divenuta una famiglia, proprio perché non è solo un luogo dove consumare un pasto, ma dove famigliarizzare: ci si siede vicino, si dà un sorriso e si dialoga. Attualmente le persone che ogni sera usufruiscono della mensa sono 50. All’Emporio della solidarietà nel 2022 sono stati distribuiti 38.134 pezzi di prodotti alimentari (circa 14 mila in più rispetto al 2021, pari a +35%). In gran parte sono state aiutate le 350 famiglie di profughi ucraini giunte nel nostro territorio ospiti dei familiari che vivono in Italia e poi attraverso la rete di accoglienza messa in atto nel corso dei mesi successivi. Sono stati 537 ucraini (donne e minori) che si sono rivolti allo ‘Sportello Ucraina’, gestito dall’associazione di volontariato San Martino per conto del Comune di Terni. I beni sono stati reperiti con i contributi della fondazione Carit, della Caritas italiana, del Comune di Terni fondo di solidarietà, dell’8 per mille della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Sono stati distribuiti 21.500 capi di vestiario presso l’Emporio; 50 persone hanno usufruito del servizio doccia aperto al centro Caritas di via Vollusiano a Terni.

L’associazione San Martino

«Tutte le opere di carità – spiega il presidente dell’associazione San Martino Francesco Venturini – sono segni-semi coltivati in questi anni che faremo in modo che diventino alberi che portano sempre più frutti. Ne semineremo di nuovi che aiuteranno le persone in difficoltà, gli invisibili, le vittime di violenza e tutti quelli che vorranno crescere con la nostra Chiesa diocesana. I servizi offerti sono stati molteplici: mensa San Valentino, Emporio della solidarietà a Terni e in quello di Amelia, gestito dalla parrocchia San Francesco. Al centro di ascolto nel carcere di Terni sono stati effettuati 40 nuovi colloqui, con la consegna a 200 detenuti 2.562 beni di prima necessità. Sono stati accolti 304 immigrati, di cui 219 richiedenti asilo. Sono seguite 56 persone vittime di tratta, in accoglienza 6 donne per sfruttamento sessuale e 4 uomini per sfruttamento lavorativo, nell’ambito del progetto Free life: Fuori dal rischio emarginazione ed esclusione. Sono 145 le donne maltrattate prese in carico dal Centro antiviolenza ‘Libere tutteì affidato in gestione alla San Martino dal 1° gennaio 2022. Di queste 145 donne, 8 sono in accoglienze residenziali con i loro 9 figli minori; inoltre 4 donne singole e altre 8 donne con 8 minori in pronta emergenza. Sono state 80 le persone che hanno usufruito del contributo 8×1000 della carità (gestito direttamente dalla Caritas) con 128 interventi consistiti in: 75 contributi per il pagamento delle utenze, 12 contributi per il pagamento degli affitti, 40 contributi per interventi vari. A Casa Parrabbi sono stati accolti 32 uomini, di cui 6 italiani e 26 stranieri. Sono state 13 persone accolte nel progetto emergenza freddo gestito per conto del Comune di Terni. Sono stati 44 gli immigrati che si sono rivolti allo sportello immigrati che è gestito per conto del Comune di Terni e 6 tirocini formativi sono stati attivati con il progetto Formati e avviati al lavoro a fronte di 34 richieste ricevuti. Sono state 86 le persone selezionate di cui 17 persone hanno già ottenuto un Bul nell’ambito dell’avviso ‘Re-Work – Buono umbro per il lavoro e accesso alla Rete dei servizi per l’inserimento lavorativo in Umbria’ e i primi risultati sono: 8 contratti a tempo indeterminato, 1 contratto di apprendistato, 3 contratti a tempo determinato, 1 contratto Co.Co., 3 lavoro intermittente 1 tirocinio».

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