Terni, caschi vecchi: polizia in panne

Il Silp Cgil denuncia la mancanza di strumenti idonei a svolgere servizi di ordine pubblico: «Situazione indecente. Si intervenga»

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Caschi vecchi, consumati e che in qualche caso finiscono per sgretolarsi in pezzi: sono quelli della polizia di Terni e Orvieto e a denunciare il fatto è la Silp Cgil che ha chiesto al questore una ‘verifica urgente’, provvedendo alla sostituzione degli equipaggiamenti.

La denuncia «Ogni settimana – affermano dalla Sipl Cgil dell’Umbria e di Terni – decine di uomini e donne della questura di Terni e del commissariato di Orvieto, nonché altri colleghi delle specialità della polizia, sono impegnati in numerosi servizi di ordine pubblico. In un periodo difficile e critico, oltre al blocco del contratto di lavoro, alle divise logorate, ai mezzi usurati con centinaia di migliaia di chilometri percorsi, ci ritroviamo obbligati anche a svolgere questi delicati servizi con dei caschi indecenti, vecchi di fabbricazione, sporchi per i tanti anni di utilizzo e, cosa ancor più grave, deteriorati nel rivestimento interno, al punto che si sgretolano in pezzetti che, insieme ad una polvere sottile e appiccicosa, ricadono sulla testa e sugli occhi dei poliziotti».

La segnalazione La nota interna del sindacato è giunta sul tavolo del questore con la richiesta di sostituire i caschi deteriorati, assegnandone dei nuovi anche a chi è sfornito. «Purtroppo – spiega il Silp Cgil – la questura si è limitata ribadire che la richiesta di 150 nuovi caschi è stata inoltrata, e reiterata dopo la nostra sollecitazione, ma senza che al momento la situazione, assolutamente intollerabile per gli operatori, sia minimamente migliorata».

Questione più ampia I problemi di chi svolge servizi di ordine pubblico, secondo il sindacato, non sarebbero però limitati all’equipaggiamento: «Bisogna avere il coraggio di scrivere al dipartimento della pubblica sicurezza che la Questura di Terni non è più in grado di svolgere i tanti servizi di ordine pubblico che le sono richiesti. Perché non ha i materiali idonei per farlo, perché ha un numero insufficiente di uomini e donne che possono essere impiegati in servizi di ordine pubblico e perché quelli stabilmente impiegati hanno una età media superiore ai 47 anni. Riteniamo indecente e incivile – conclude il Silp – che un paese che vuole essere democratico e che si vanta di esserlo, obblighi i suoi poliziotti a cose del genere. Quei caschi dovrebbero essere solo dichiarati fuori uso e immediatamente sostituiti, cosi come molte auto e divise».

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