Terni, cavalcavia Gabelletta-Maratta: c’è la firma per un’altra proroga

Il Comune concede altri 63 giorni dopo la richiesta della società aggiudicatrice dell’appalto. Si parla di 7 dicembre per l’ultimazione

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di S.F.

Nuovo cacalcavia lungo la Gabelletta-Maratta, non c’è pace. Non è sfuggito ai cittadini che il termine fissato a metà novembre per l’ultimazione è scattato e, dunque, il Comune ha dato l’ok ad una nuova proroga: accolta parzialmente la richiesta dell’appaltatore – la 2p Asfalti di Roma – con concessione di altri 63 giorni. La nuova data indicata per il completamento è fissata al 7 dicembre 2023. Ce la faremo questa volta?

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Le ragioni

La società romana aveva chiesto 80 giorni in più, il Comune ne concede 63. Motivo? 28 giorni naturali sono per gli «effetti delle difficoltà nell’ottenimento dei permessi per il transito dei mezzi eccezionali, non ascrivibili a responsabilità dell’appaltatore, pari a quattro settimane», altri 35 per la «minore produttività del cantiere per l’interferenza (seppur su livelli sfalsati) con il cantiere Anas di risanamento profondo della Ss 675, pari a 5 settimane». Per palazzo Spada si tratta infatti di oggettive difficoltà riscontrate nella condotta del lavoro. Firmano il dirigente Piero Giorgini ed il responsabile del procedimento, l’ingegnere Leonardo Donati.

LA PRECEDENTE SCADENZA
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Si allungano i tempi

Dalla direzione viene specificato che il Comune, «pur avendo esercitato azioni di forte stimolo nei confronti dell’appaltatore minacciando addebito di responsabilità, attraverso informale e diretta consultazione sin dalla scorsa estate degli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni previste per i transiti eccezionali a servizio del cantiere, ha potuto effettivamente accertare che il rilascio di tali permessi, specie per ciò che riguardava il transito sulle strade regionali del Lazio e su un tratto di Autostrada A1, è risultato particolarmente gravoso, ben oltre quanto ordinariamente prevedibile, e ciò in relazione alle verifiche ed i controlli pretesi dai detti Enti sulle opere d’arte attraversate, talvolta ormai vetuste e/o provviste di limitazioni di carichi ammessi al transito; la stessa stazione appaltante ha potuto constatare i ripetuti tentativi di trovare soluzioni alternative per dare una più sollecita soluzione al problema, tuttavia rimasti senza esiti positivi». Cittadini in attesa.

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