Terni: «Comune e Usl2 pensino ai dializzati»

Le criticità del servizio di trasporto arrivano a palazzo Spada: la seconda commissione consiliare sollecita un intervento immediato

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Per i malati che, a Terni, devono sottoporsi alla dialisi – umbriaOn a febbraio aveva riportato lo sfogo di uno di loro – spesso il servizio di trasporto si rivela una specie di odissea. E gli appelli alla politica non erano mancati. Dalla seconda commissione consiliare arriva, ora, la richiesta al sindaco e alla giunta – la cosa dovrà ovviamente passare prima in consiglio – di «verificare con Usl2 ed effettuare controlli sulle modalità di trasporto e di attesa da casa in ospedale e ritorno, di tutti i dializzati, soprattutto per quelli che si trovano in condizioni di età e salute particolari».

Terni ospedale nefrologia dialisi (1)Le richieste Nell’atto, che prende lo spunto da una proposta di Enrico Melasecche (IlT), si chiede anche al sindaco di impegnarsi con la Usl2 «per garantire un servizio sempre efficiente, tenendo conto delle osservazioni di chi ne usufruisce, evitando che sia l’aspetto economico a prevalere sulle necessità primarie di chi si trova in grande difficoltà; di garantire a chi necessita del trasporto la soddisfazione nella ricezione del servizio, monitorando sulla riduzione di eventuali sprechi e sulla regolarità della erogazione; di chiedere ad Usl2 di istituire un sistema di report della soddisfazione in relazione all’efficienza del servizio attraverso una piattaforma on line collegata con un link al sito dell’amministrazione comunale, da far compilare ai cittadini che usufruiscono del servizio in oggetto, dando informazioni chiare e diffusione al servizio; di indire la gara d’appalto, aperta a più vettori, per il servizio ‘protetto’ dei dializzati in cui diventino trasparenti le tariffe del trasporto conseguite in relazione ai mezzi impiegati, alle categorie di trasporti, alle distanze chilometriche per ciascuno tipo di mezzo, al personale qualificato e alle forme di volontariato, aprendo anche ad una quarta ipotesi, quella già utilizzata in molti comuni, che vede l’uso di mezzi economici tipo ‘Fiorino’ dal costo di gran lunga inferiore ad un’auto ambulanza, per il trasporto dei dializzati non deambulanti su sedia a rotelle; a riaprire la pratica relativa alla realizzazione di una sede definitiva per l’Opera di Pubblica assistenza, che ha una storia importante di volontariato».

Filipponi L’approvazione di questa proposta, «dopo molti e dovuti approfondimenti, con il contributo di maggioranza e opposizione – commenta il presidente della seconda commissione Francesco Filipponi – è la migliore dimostrazione di attenzione nei confronti di una problematica seria e delicata, sollevata con un testo iniziale a cui hanno fatto seguito una serie di audizioni con tutti i soggetti interessati».

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