Terni, da impiegata a commerciante: «Così faccio rinascere un’attività storica»

Roberta Rosati ha rilevato il negozio di tessuti e scampoli in via Garibaldi che fu di Giuliana Galeazzi. «Diventerà un laboratorio creativo»

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Un hobby che si trasforma in un lavoro. Per di più rilevando un’attività del centro di Terni che altrimenti avrebbe rischiato di andare ‘persa’ per sempre. C’è anche chi scommette ancora nel commercio, puntando oltretutto su un settore apparentemente di nicchia e dal ‘sapore’ antico, ma oggi riscoperto da tanti e tante amanti del ‘fatto a mano’: è il caso di Roberta Rosati, un’ex impiegata ternana che in via Garibaldi ha dato nuova vita a un negozio di scampoli, merceria e tessuti chiuso da tempo. Da mercoledì è di nuovo aperto al pubblico.

La storia

«Il negozio – spiega la stessa Roberta – era stato aperto anni fa da Giuliana Galeazzi, una delle commesse storiche di Belarducci, che si trova nella stessa via. Già il Covid aveva rallentato l’attività, poi nel 2021 Giuliana purtroppo è scomparsa e i suoi eredi hanno rinunciato a proseguirla. Così io, attraverso un’asta, mi sono aggiudicata tutto ciò che era rimasto all’interno. Lavoravo alla Ternipan ma ho deciso volontariamente, pur con molto dispiacere, di lasciare il mio impiego per buttarmi in un ambito che mi ha sempre appassionaa tanto, trasformandolo nel mio lavoro. Ho infatti seguito molti corsi di ricamo, cucito e creazioni: poterne fare una professione, io che tra l’altro provengo da una famiglia di sarte, era il mio sogno».

Gli obiettivi

Da qui l’idea di rilevare l’attività – oggi ribattezzata Rocchetto Rosso – che però, sottolinea Roberta, non sarà un semplice negozio. «Voglio portare una ventata di freschezza e un po’ della mia creatività. Vorrei infatti creare un laboratorio creativo, uno spazio condiviso dove le clienti e i clienti possano non solo prendere un caffè in compagnia, ma anche portare i loro progetti e le loro idee. Un laboratorio che possa anche incentivare le sartorie ternane nel loro lavoro. Insomma, voglio mantenere la tradizione, ma portando anche un po’ di innovazione». In via Garibaldi tra l’altro, oltre al già citato Belarducci (rilevato anni fa, a sua volta, da alcune commesse) c’è anche un altro negozio di tessuti. «Ma non voglio fare solo concorrrenza. La mia idea – conclude Roberta – è quella di collaborare con loro, diversificando ognuno le proprie peculiarità. Magari facendo di via Garibaldi, perché no, una via dei tessuti».


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