Terni, discarica Valle: Comune omaggia l’Ast

L’impianto per il percolato sarà ‘calibrato’ per non disturbare il parco sulle scorie e con i risparmi si pagheranno i lavori che l’azienda potrebbe non fare

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A volte, tra come ti raccontano le cose e, poi, come pensano di farle sul serio (motivazioni comprese) ci possono essere delle differenze sostanziali. E la faccenda dell’impianto che vuole costruire il Comune di Terni – che attraverso un procedimento chimico-fisico sarebbe in grado di trasformare il percolato della discarica di Valle in un ‘refluo’ che potrebbe, così, essere scaricato in fogna – sembra proprio una di queste.

discariche discarica Ast3 ValleIl progetto Perché quello che ha avuto il ‘via libera’ dalla giunta comunale è un progetto decisamente diverso da quello che, che secondo le indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi da palazzo Spada, dovrebbe costare meno di 200 mila euro e trasformerebbe il percolato in una roba che può essere tranquillamente scaricata nelle fogne. Ma a lasciare perplessi sono anche altri elementi contenuti nella delibera di giunta.

La storia La giunta, infatti, dopo aver ripercorso la storia – a settembre del 2014 si era deciso di costruire un impianto di pretrattamento del percolato; a marzo del 2015 era stato approvato il progetto esecutivo del primo lotto funzionale (i serbatoi), regolarmente realizzato; a maggio del 2015 ci si era accorti che i costi sarebbero stati troppo elevati (da 500 mila a un milione e mezzo di euro, più 50 mila euro all’anno per la gestione) – ha preso atto che gli uffici del ‘dipartimento qualità urbana e del paesaggio’ hanno elaborato un nuovo progetto.

Discarica Valle discariche ast (FILEminimizer)L’impianto E qui appare una parola – ‘deroga’ – che fa nascere la prima perplessità: perché si parla di un «impianto chimico-fisico per il trattamento dei metalli contenuti nel percolato, ipotizzando una deroga per i parametri eccedenti il limite per lo scarico in pubblica fognatura (nel caso specifico limitati ai soli componenti azotati e COD (un parametro che indica la concentrazione di sostanza organica presente; ndr)» e che siccome «potrà essere calibrato a quantità inferiori alle 50 tonnellate al giorno di refluo (sulla base dei flussi calcolati negli ultimi due anni; ndr)» si potrà evitare «il complesso iter istrutorio di Autorizzazione integrata ambientale».

Il parco sulle scorie Ma poi nella delibera di giunta si legge pure che, siccome «è stato presentato il progetto preliminare di rinaturalizzazione, commissionato da ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, secondo il quale la discarica Valle dovrebbe essere convertita in parco pubblico» e che l’impianto previsto nel 2014 «andrebbe a inficiare con la destinazione a parco; viceversa, per un impianto di trattamento di dimensioni inferiori, tale da essere collocato nei pressi dell’attuale vasca di raccolta, sarebbe possibile un’adeguata mitigazione visiva». Insomma: ThyssenKrupp vuole mettere il tappeto sopra le scorie e, insomma, mica gli possiamo rovinare il panorama. Ma non basta.

La discarica Perché, si legge sempre nella delibera di giunta, «parallelamente alla realizzazione del nuovo impianto, l’amministrazione con le economie consequenziali può riconsiderare, in caso di mancata risoluzione del progetto di impermeabilizzazione sormonto a carico della ThyssenKrupp Acciai Speciali Temi, un’autonoma azione per la messa in sicurezza permanente del corpo discarica, anche attraverso l’impermeabilizzazione dell’intera superfici al fine di conseguire ulteriori decrementi del flusso di percolato». Che tradotto in parole povere diventa un grazioso regalo alla multinazionale, che adesso ha tutte le motivazioni del mondo per non spendere un euro per l’impermeabilizzazione: tanto il Comune si impegna a fare tutto lui.

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