Terni e il disavanzo-bis Tamponare e secretare

Uno spiraglio dopo incontri in serie al Viminale per ridurre di un quinto il disavanzo. Ma la partita è complessa e ancora aperta

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26 milioni di euro, poi 15. E ora uno spiraglio per vedere quest’ultima stima ufficiale, ulteriormente ridotta. Quando si parla del nuovo disavanzo del Comune di Terni – quello rimarcato dal ministero dell’Interno a partire dalla prima missiva dello scorso luglio e relativo alla gestione-Latini – è facile dare i numeri. Ma il ‘buco’ c’è ed è stato già oggetto di numerosi confronti. Un laborioso e faticoso percorso di dialogo con il Viminale – che oggi ha cambiato radicalmente indirizzo politico con la nascita del governo giallo-rosso – che il Comune spera possa approdare ad una significativa riduzione del passivo riscontrato a suo tempo. Ma nulla allo stato è deciso e se ne riparlerà, ennesima tappa, lunedì in una nuova riunione.

Il primo ‘sconto’

Dal comprendere l’intera gestione dei fondi vincolati – disavanzo di 26 milioni di euro -, a seguito dei reciproci chiarimenti fra Comune, ministero e Organo straordinario di liquidazione, la stima di tale ‘rosso’ è scesa da 26 a circa 15 milioni di euro. Ciò in ragione del trasferimento alla competenza dell’Osl di tutte le partite vincolate – ad esclusione dei mutui – fino al 31 dicembre 2017.

E il secondo

A fronte di un passivo comunque enorme per un Comune già dissestato, le interlocuzioni sono proseguite e proprio giovedì sera un parere del ministero dell’Interno, susseguente una lettera dell’ente, sembra restituire una dose di ragione agli uffici che si occupano delle attività finanziare in seno al Comune di Terni. L’ipotesi più ottimistica è che il disavanzo possa scendere a circa 3 milioni di euro. Un’ipotesi, appunto, che dovrà trovare sponda in un dicastero non più così ‘amico’, nel contesto di una vicenda che, agli occhi della città e del consiglio comunale, è stata quasi ‘secretata’ per qualche arcana e imperscrutabile ‘ragione di Stato’.

Spiegazioni dovute

Sullo sfondo, il destino dei conti comunali si lega anche all’interpretazione che i tecnici del ministero daranno di quella sorta di ‘braccio di ferro’ nato fra Comune e Osl, su a chi spetti accollarsi – o rimborsare – determinate partite. Nel rispetto dei professionisti, è chiaro che si sia ben lungi dal gioco delle tre carte. Ma se si parla di ‘carte’, la città attende ancora che l’amministrazione ci metta la faccia, le mostri e le spieghi. Anziché tentare, inutilmente, di nasconderle.

«Istituzioni umiliate e depauperate»

Sulla vicenda il M5s di Terni, gruppo consiliare, è duro: «In questi giorni – affermano i consiglieri pentastellati – abbiamo appreso come un nuovo disavanzo graverebbe sulle spalle dei nostri concittadini, che già pochi mesi fa hanno dovuto sostenere e ripianare il disavanzo delle farmacie per poterle salvare dal fallimento. Le nostre perplessità oggettive sono dovute al fatto che ad oggi tali tematiche come la situazione ancora ‘nebulosa’ di alcune nostre partecipate, non siano state ancora portate né in commissione né in consiglio comunale. Assistiamo in queste ore invece ad un continuo botta e risposta sui social che non fa che alzare polemiche per un dibattito politico tra stanze elettorali che crediamo poco interessi ai cittadini. A loro va invece concessa la verità e la trasparenza e a tal fine chiederemo un consiglio comunale straordinario per dirimere questa vicenda e riportare la discussione nelle sedi di competenza, in quelle istituzioni che vediamo ad oggi umiliate e depauperate sull’altare della propaganda e delle speculazioni politiche di chi si affaccia in questa città troppe volte in zona elettorale, per giovare di un palcoscenico in più».

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