Terni, essiccamento fanghi: «Per l’impianto nessun diniego»

SII e Auri: «Iter interrotto per iter assogettabilità a Via. Ma il progetto integrato potrà essere approvato»

Condividi questo articolo su

di S.F.

Una sorta di cortocircuito e niente approvazione del progetto definitivo. Curioso esito – difficile pensare che la questione non sarà risolta, fatto sta che per ora questo è – per il progetto legato alla realizzazione di un impianto di essiccamento fanghi presso il depuratore di Terni in via Vanzetti: l’Auri non ha accolto l’istanza della proponente, vale a dire il Sii. Questione di verifica di assoggettabilità a Via, la Valutazione di impatto ambientale.

IL DINIEGO DELL’AURI – DOCUMENTO
IMPIANTO FANGHI A TERNI, LO SCONTRO

Punto essiccamento fanghi a Terni in piano Pnrr: «Regione candida città a discarica»

Scadenza saltata

Si tratta di un intervento – ci sono state polemiche in merito in avvio di 2021 – legato al programma degli interventi 2020/2023 per il riordino ed il miglioramento del sistema di raccolta e trattamento rifiuti. Per arrivare al via libera è stata indetta a fine febbraio una specifica Conferenza di servizi con necessità di sottoporre il progetto alla verifica di assoggettabilità a Via presentando l’istanza: l’Auri un mese fa ha sospeso il procedimento in attesa che la Sii ottemperasse a questo passaggio con scadenza fissata al 29 marzo. A quanto pare nulla si è mosso. Come noto il progetto vale 8,5 milioni di euro.

«Punto essiccamento fanghi regionale a Terni? Vedremo»

Niente approvazione

Qualcosa non è andato nel verso giusto. La Sii lo scorso 25 marzo – si legge nell’atto dirigenziale Auri a firma Sandro Rossignoli – ha preso atto che il progetto « risulta sottoposto a verifica di assoggettabilità a Via e data la complessità della predisposizione degli elaborati finalizzati alla verifica incompatibile con i trenta giorni di sospensione disposti nel procedimento di cui trattasi, richiede l’interruzione del procedimento in attesa del completamento dell’istanza di verifica di assoggettabilità a Via». Chiaro. Ma per l’Auri manca un pezzo: «Ad oggi – mercoledì 30 marzo, ndr – non risulta pervenuta comunicazione inerente la presentazione da parte della SII scpa alla Regione Umbria dell’istanza di verifica di assoggettabilità a Via». Dunque non può esserci l’approvazione del progetto definitivo in quanto ciò rappresenta «motivazione ostativa all’accoglimento dell’istanza». C’è il diniego.

La SII: «Nessun sostanziale diniego»

Sulla vicenda interviene il Servizio Idrico Integrato con una nota: «L’impianto in questione è non solo presente nel piano investimenti del soggetto gestore, ma possiede tutti i requisiti per l’accesso al finanziamento del Pnrr linea C fanghi. Ciò in quanto non si tratta di un nuovo depuratore, né tantomeno di un inceneritore, ma di un impianto innovativo, all’interno del depuratore già esistente, finalizzato a ridurre il volume dei fanghi fisiologicamente provenienti dal ciclo della depurazione, ultimo anello della catena del ciclo integrato dell’acqua. Ciò al fine di ridurre in prospettiva di oltre 15 mila tonnellate l’anno lo smaltimento in discarica o il riutilizzo dei fanghi, con risparmio economico e impatto ambientale pressocchè nullo. Un vero concreto esempio della serietà del percorso verso la transizione energetica quale paradigma del sistema di rendere servizi come di fare impresa. Come precisato dall’Auri – prosegue la SII – nessun sostanziale diniego è pervenuto all’iter autorizzativo che anzi, a saper leggere il contenuto non equivocabile dell’atto amministrativo di riferimento, è piuttosto razionalizzato. E questo responsabilmente, nella consapevolezza dell’urgenza e del rigore che i processi di sostenibilità richiedono per lasciare davvero alle nuove generazioni un mondo effettivamente più salubre».

L’Auri si espone

All’indomani della determina dirigenziale era stata l’Auri ad esporsi sulla vicenda: «In relazione al progetto relativo alla realizzazione di un impianto essiccamento fanghi presso il depuratore di Terni 1, si precisa che Auri, su richiesta della SII Scpa, ha disposto l’interruzione dell’iter di approvazione per consentire l’esperimento del procedimento di verifica di assoggettabilità a Via di competenza della Regione Umbria, in esito al quale il progetto integrato potrà essere ripresentato per la definitiva approvazione».


M5S esulta

Un paio d’ore ed arriva la nota del consigliere regionale M5S Thomas De Luca: «Per l’ennesima volta – scrive il pentastellato – sulle questioni ambientali emerge la verità su chi ha a cuore la salute della città e dei ternani. Nonostante il sindaco Leonardo Latini e la vicesindaca con delega all’ambiente Benedetta Salvati abbiano fatto di tutto per promuovere Terni come capitale dei fanghi reflui dell’Umbria. Lo stop alla realizzazione dell’impianto di incenerimento dei fanghi reflui presso il depuratore in via Vanzetti è una notizia importante perché scongiura lo spettro che l’area più vulnerabile della regione sotto il profilo ambientale possa diventare il luogo di insediamento di questo impianto. Senza il clamore suscitato dai consiglieri comunali del M5S l’impianto sarebbe stato approvato nel più totale silenzio, così come sta avvenendo con il piano della qualità dell’aria che approderà in consiglio regionale la prossima settimana. Se l’opposizione non avesse scoperto i piani della presidente Tesei, inviati in gran segreto al governo per richiedere i finanziamenti del Pnrr, l’impianto già sarebbe in costruzione a Maratta. Accogliamo questa notizia con soddisfazione – chiude De Luca – perché sentiamo di aver contribuito a questo primo importante risultato, impedendo così che l’impianto di valorizzazione termica dei fanghi possa ulteriormente aggravare una situazione già critica nella conca ternana. Questa è l’ennesima dimostrazione di come l’impegno e la coerenza sui temi ambientali possano veramente fare la differenza contro la supponenza e l’arroganza della peggiore destra di sempre».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli