Terni, ex Printer: no a valutazione d’impatto

Il comitato ‘No inceneritori’ di Terni: «Nessuna verifica su aria e suolo, Arpa e Asl in silenzio»

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La Regione Umbria ha deciso che la riaccensione definitiva del secondo inceneritore di Terni non dovrà passare la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale. A renderlo noto è il comitato ‘No inceneritori’ di Terni, che attacca sulla questione tirando in ballo Arpa e Asl.

Nessuna verifica di un secondo camino sulle matrici ambientali, soprattutto aria e suolo: «Alla faccia – spiega il comitato – delle note vicende sulla contaminazione degli alimenti che proprio un anno fa uscivano allo scoperto. Così ora all’inceneritore Terni Biomassa della Tozzi Holding di Ravenna non manca che la conclusione del procedimento di Autorizzazione integrata ambientale, di cui sarà competente la Provincia di Terni».

Silenzio Il comitato poi critica il silenzio di Arpa e Asl: «A breve potremmo vedere definitivamente in attività il secondo inceneritore, anch’esso alimentato principalmente da pulper di cartiera, lo scarto del macero della carta composto essenzialmente da plastiche di vario tipo e da una percentuale variabile attorno al 30% di cellulosa. L’Arpa, che ad una prima istanza presentata sempre dalla Terni Biomassa (quella con cui chiedeva di poter bruciare rifiuti urbani e ospedalieri come previsto dal decreto ‘Sblocca Italia’ dell’attuale governo) aveva addirittura, stupendo molti, posto un problema di salute pubblica e di necessarie indagini epidemiologiche, a questa tornata invece non sembra avere le stesse preoccupazioni. Come è possibile? Non c’è più – prosegue la nota – il rischio sanitario e la necessità di indagini sullo stato di salute dei ternani? Eppure ora l’inceneritore dismetterà la pirolisi per funzionare invece come un tradizionale inceneritore, con il forno a combustione diretta. Ovviamente, come da copione, la Asl tace. Tutto a posto, tutti stanno bene, ci viene da pensare».

Comune e autorizzazione Il passo successivo è la conclusione dell’iter di concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale: «Ora quindi ci aspettiamo che il Comune di Terni, come annunciato – prosegue il comitato – in pompa magna nel famoso consiglio comunale di gennaio, inizialmente aperto e poi in calcio d’angolo chiuso agli interventi dei cittadini, dia parere negativo alla prossima conferenza dei servizi che convocherà la Provincia per concludere l’iter di concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale; di cui è attualmente sprovvisto l’impianto che, grazie alla normativa assolutamente a favore degli inquinatori, gli ha permesso di funzionare con una autorizzazione del 2005 data all’allora Printer dal Comune di Terni».

La modifica Il comitato chiude poi sull’altro inceneritore: «Sarà un autunno di mobilitazione permanente. Non solo riparte il secondo inceneritore ma l’altro, quello di ARIA srl di Acea, sta per concludere l’iter dell’istanza di modifica del combustibile per poter bruciare rifiuti urbani provenienti dalla nostra regione e da qualunque parte d’Italia, grazie al decreto Sblocca Italia. I ternani e le ternane questa volta non lasceranno passare».

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