Terni, fabbrica e storia raccontate ai giovani

Il progetto ‘L’acciaio a Terni’ rivolto alle classi terze della scuola secondaria di primo grado

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Far conoscere ai più giovani la storia della fabbrica, studiando il passato e guardando al futuro. Questi gli obiettivi del progetto ‘L’acciaio a Terni’, nato grazie alla collaborazione tra il mondo del lavoro, della scuola e del sociale, sostenuto dai volontari del ‘Centro sociale e culturale Cesure’ di Terni.

La scuola «Il vicepresidente del centro sociale e consulente delle acciaierie in pensione, Mario Finocchio, ha curato una serie di lezioni in aula per i ragazzi delle classi terze dell’istituto comprensivo ‘Marconi’», spiega il presidente, Franco Federici. «Il dirigente dell’istituto, Claudio Guerrini, ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa riservata alle classi terze della scuola secondaria di primo grado, perché rappresenta un occasione assolutamente unica di preziose conoscenze della storia industriale della nostra città».

Le premiazioni

Le premiazioni

Le lezioni Mario Finocchio nelle sue lezioni «ha illustrato il processo della lavorazione e le caratteristiche tecniche dell’acciaio, rispondendo con competenza alle domande poste dagli studenti. Grande interesse ha suscitato la presentazione del video dedicato alle fasi più significative della costruzione dell’obelisco ‘Lancia di luce’ di Arnaldo Pomodoro, straordinario simbolo dell’avanzare della tecnologia. Un’opera che ripercorre la storia della più grande industria ternana».

Entusiasmo per il futuro Durante le lezioni sono stati presenti Ennio Ciaramellari, testimonianza lavorativa delle acciaierie e Claudio Ratini, poeta dialettale ternano del centro sociale con le sue poesie dedicate ai lavoratori dell’acciaieria. Il progetto si è chiuso con le premiazioni degli elaborati: temi, poesie e attività grafico pittoriche che i ragazzi hanno realizzato in gruppo o singolarmente al termine dei vari incontri. «Con questa iniziativa – conclude Federici – abbiamo voluto promuovere l’integrazione sociale del mondo del lavoro con quello della scuola, ma soprattutto aiutare i giovani nella loro formazione ricreando l’entusiasmo per il lavoro e per la vita».

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