Terni, fra ambulanze ‘Covid’ che non ci sono e trasferte obbligate

Per gli operatori del 118 ma soprattutto per il sistema di soccorso del territorio, alcune note dolenti che richiedono una risposta

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Due a Perugia, una anche a Foligno. Zero a Terni, che non può contare su ambulanze del 118 specificamente destinate per pazienti ‘sospetti Covid’ o positivi al virus, il cui scopo è anche quello di alleggerire il carico di lavoro quotidiano. Una triste realtà che sembra stia creando più di un problema agli operatori del 118 di Terni, costretti ogni volta a riorganizzare i mezzi ‘tradizionali’ per interventi legati alla pandemia che – complice la variante Omicron – stanno crescendo di giorno in giorno. Per lo più si tratta di pazienti senza gravi sintomatologie, ma comunque da ospedalizzare e che richiedono un monitoraggio accurato e costante. E il loro trasferimento è ogni volta da ‘inventare’, con equipaggi che devono adattarsi e procedere a tutte quelle operazioni di vestizione e sanificazione che un intervento del genere richiede.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Ricoveri lontani

Accanto a questa difficoltà, che toglie anche tempo e risorse per altri interventi, ce n’è una non meno significativa. Di fatto da più di qualche giorno i cittadini residenti nel Ternano, positivi al virus e che necessitano di ricovero, vengono trasferiti in altri ospedali: ad esempio Perugia, Foligno, Città di Castello. Trasferimenti che, obbligati dalla carenza di posti Covid al ‘Santa Maria’ – ancora in attesa di essere ampliati come in passato – finiscono per ‘sradicare’ questi pazienti dalla propria zona di residenza. Non si tratta comunque dell’unica conseguenza negativa visto che, al tempo stesso, gli equipaggi sono impegnati per diverse ore e ben al di fuori dei territori di competenza. Che restano così, in parte, ‘sguarniti’.

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