Terni, gatta uccisa: «Vergogna senza fine»

Scoperta raccapricciante a vocabolo San Biagio di Cesi. La padrona della bestiola: «E’ un avvertimento. Ma non mi faccio intimidire»

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Maria Candiotti, gatta uccisa voc. San Biagio, Cesi 2 - 15 dicembre 2015La scoperta, orrenda, è stata fatta martedì sera. Ad accorgersi è stata la padrona della povera bestia, una gattina nera giovane e sana, ritrovata appena senza vita lungo la rete di recinzione della casa dove vive a Cesi, in vocabolo San Biagio. «Tutto ciò è atroce – attacca Maria Candiotti, la padrona dell’animale ucciso – ed è l’ennesimo atto intimidatorio nei miei confronti». L’accaduto, intanto, è stato già segnalato alle forze dell’ordine.

Seviziata Le condizioni in cui è stata ritrovata la carcassa della povera bestiola, fanno ipotizzare che sia stata seviziata. «Ha una gamba spezzata, forse da una tagliola – spiega la donna – ed è irriconoscibile. L’hanno lasciata lì, appesa per la pelliccia, e sicuramente ha sofferto molto prima di morire. Non riesco a pensare che tutto ciò possa essere accaduto, ma i colpevoli devono pagare».

Vergogna Non è la prima volta che la donna finisce nel mirino dei vandali: «Mi sono sempre opposta alla caccia scriteriata in questa zona – dice – denunciando sempre tutto alle autorità politiche, ambientali e alle forze dell’ordine. Nulla finora è stato fatto e, anzi, i ‘soliti’ continuano a fare i propri comodi. Non gli è bastato gettare una volpe morta nel mio giardino, danneggiare più volte la recinzione e il cartello di ‘strada privata’ che ho fatto mettere dal Comune. Sono tredici anni che sopporto, ma io da qui non me ne vado. Cosa altro serve perché le autorità si interessino di questa situazione? Che accada qualcosa di grave?».

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