Terni: i detenuti creano una loro linea di prodotti da forno

In carcere prosegue il progetto ‘Pane e piazza’. I 14 detenuti coinvolti hanno creato ‘I giudicabili’: dolci e salati destinati alla distribuzione

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Nel carcere di Terni prosegue il progetto ‘Pane e piazza’, a cura delle associazioni Demetra e Arciragazzi e finanziato dalla fondazione Carit. I totale sono 14 i detenuti – 8 di alta sicurezza e 6 di media sicurezza – coinvolti nell’attività teorico-pratica di preparazione dei prodotti da forno, grazie ai macchinari presenti nella struttura di Sabbione. I ristretti hanno sfornato dolci, ciambelline, baci di dama, cookies e salati.

Il progetto

In soli 60 giorni di attività, è nata una linea di prodotti da forno dolci e salati, destinata alla distribuzione, dal nome ‘I giudicabili’. Il nome, non a caso, fa riferimento ad una determinata categoria di imputati, per i quali è stato avviato un procedimento penale e che si trovano in attesa del giudizio di primo grado. Per questo i biscotti giudicabili rappresentano un test per il mercato. Attraverso un QR Code presente sulle confezioni e dei questionari somministrati durante le degustazioni, le due associazioni stanno raccogliendo pareri sul gradimento dei prodotti, su quanto il cliente sarebbe disposto a pagarli e poi qualche consiglio su distribuzione e packaging. Al fine di far conoscere il progetto e promuovere i dolci, Demetra e Arciragazzi hanno organizzato delle degustazioni nell’ambito di diverse manifestazioni. La formazione dei detenuti proseguirà fino al termine del mese di luglio. Da settembre invece inizierà la vera e propria fase produttiva, con un team selezionato dai 14 detenuti. Al momento i prodotti possono essere degustati ed acquistati nei seguenti punti vendita: Monimbò bottega dal mondo, Bloom spazio condiviso, Meeting point, Holy food, Lab.biciclario, I Ghibellini, Centro di Palmetta, La Siviera officina sociale.

Soddisfazione e orgoglio

I coordinatori del progetto, insieme ai tutors, alla docente Donatella Aquili, al comandante della Casa circondariale di Terni, Fabio Gallo e alla responsabile dell’area educativa, Francesca Lupi, sono più che soddisfatti del percorso fin ora svolto e della collaborazione avviata. Stesso stato d’animo per i detenuti che raccontano: «Grazie a questo progetto il tempo scorre, ti stacchi dal resto. Riesci a non pensare e ti dimentichi anche di stare in carcere». Marco Coppoli e Caterina Moroni, coordinatori del progetto, osservano «con soddisfazione, apprensione e vero orgoglio l’andamento di questo progetto che a tutti gli effetti si caratterizza come un esperimento. Esperimento che parte dall’interno, nelle mura dell’Istituto penitenziario, dove i detenuti si stanno effettivamente sperimentando in un nuovo mestiere per arrivare all’esterno attraverso i prodotti e i valori che questi portano con sé: impegno, riscatto, responsabilità, nuove possibilità. Proprio in questo legame tra il dentro e il fuori risiede il senso dell’operazione, affinché questi due mondi siano più vicini, comprensivi, sistemici». 


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