Terni, i settant’anni del consiglio comunale

Il 18 aprile del 1946 si teneva la prima seduta dopo la fine della seconda guerra mondiale: «Oggi il lavoro è diverso, ma i consiglieri lo svolgono al meglio»

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Era il 18 aprile del 1946 e il consiglio comunale di Terni si riuniva per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale. Lunedì mattina il consiglio di presidenza dell’attuale consesso – il presidente Giuseppe Mascio e i due vice, Michele Pennoni e Federico Brizi – ha voluto ricordare la data, facendo anche il punto della aituazione attuale.

Pennoni, Mascio e Brizi

Pennoni, Mascio e Brizi

Situazione in evoluzione Quella del consiglio, ha spiegato Mascio, «è un’istituzione che ha visto il proprio ruolo e il proprio carico di lavoro mutare in seguito alle diverse modifiche intervenute nell’organizzazione stessa del ‘sistema Comune’ e che ne ha scontato anche le criticità, riuscendo però a svolgere in pieno il proprio ruolo».  Il cambio di ruolo, ha sottolineato Pennoni, «non ha certo portato ad una minore vicinanza nei confronti dei cittadini e delle loro istanze, ma anzi, e le frequenti presenze di delegazioni nel corso delle sedute lo ha dimostrato, l’assemblea si è sempre messa nelle condizioni di ascoltare le richieste e spesso le proteste, cercando una soluzione condivisa». Questo, ha sottolineato Brizi, «soprattutto grazie alla disponibilità ed al senso di responsabilità di tutti i consiglieri ai quali, a dispetto del sentimento di ‘antipolitica’ montante, va riconosciuto l’otimo lavoro svolto».

«Non ci sono arretrati» Tanto che, rivendica il presidente Mascio, «i lavori procedono spediti e, con le inevitabili e giuste polemiche politiche che si registrano durante alcune sedute in particolare, siamo riuscitoi ad evadere la stragrande maggioranza degli atti presentati dai consiglieri. Al momento possiamo dire di essere praticamente ‘in pari’ e di non registrare ritardi nella discussione di quelli in attesa, che di norma sono discussi nel giro di poche settimane dalla loro presentazione».

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