Terni, illuminazione pubblica: spunta un parere pro-veritate ‘romano’

Spesa da quasi 18 mila euro per il Comune per chiedere supporto giuridico. Torna in auge il parere Agcm del 2022

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di S.F.

Illuminazione pubblica a Terni, tutti in attesa dell’esito della valutazione della specifica commissione formalmente costituita ad inizio febbraio. Del tema se ne è tornato a parlare giovedì al question time per via di un paio di interrogazioni ma, nel contempo, spunta una spesa del Comune da 17 mila euro proprio su questo tema.

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La verifica

Il tema è al centro dell’attenzione ormai da mesi tra la convenzione Consip con il coinvolgimento di Engie – amministrazione stoppata dopo i vari confronti – e il project Asm inviato a metà gennaio. E per la programmazione dei nuovi punti luce servirà avere l’esito del lavoro della commissione composta da Cataldo Renato Bernocco, Grazia Marcucci, Nazareno Claudiani, Marco Androsciani e Roberto Simonetti. Ora è stato reso noto che di mezzo c’è anche altro. Motivo? In un documento firmato dal dirigente Piero Giorgini viene ricordato che l’affidamento (contratto di servizio approvato il 18 dicembre 2003) della manutenzione ad Asm «è stato oggetto di specifico rilievo di illegittimità da parte di Agcm» nell’ambito dell’aggregazione industriale con Acea. Tutto già noto. Bene, perché se ne riparla dunque? «Ai fini della compiuta e circostanziata analisi dei profili di congruenza, legittimità e potenziali danni legati ad un diverso metodo di affidamento del servizio, come prospettato dalla stessa Autorità, gli uffici necessitano di un parere legale documentato, in grado di orientare le istruttorie e di rafforzare la specifica indagine in corso, con considerazioni inerenti i fondamenti giuridici (contrattualistici e civilistici) e codicistici del caso». Ed ecco l’esborso.

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Chi lo ha fatto

Palazzo Spada ha chiesto lumi in tal senso allo studio legale Bonura Fonderico di Roma ed a rispondere ci ha pensato l’avvocato Harald Bonura: preventivo da 13.750 euro per l’espressione di un parere pro veritate «sugli effetti e sugli adempimenti conseguenti il parere Agcm» e 5.832 euro «per l’analisi dei profili di rischio/danno/responsabilità ad essi collegati». Curioso. L’importo lordo supera di poco i 17 mila euro. Il responsabile del procedimento è Claudiani, l’energy manager del Comune.

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