Terni, impianto essiccamento fanghi a Maratta: nuovo atto depositato al Tar

Si ‘riattiva’ l’iter al tribunale amministrativo per il progetto da oltre 8,5 milioni di euro: mossa dei ricorrenti. Ma è tutto congelato

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di S.F.

In rosso l’area interessata

La sensazione è che sarà molto complicato che la questione si sblocchi, d’altronde in estate la nuova amministrazione ternana aveva lanciato il chiaro messaggio a pochi giorni dall’insediamento. Tuttavia l’iter al Tribunale amministrativo regionale prosegue e, quasi a distanza di un anno, riparte la vicenda legata al maxi progetto Sii da oltre 8,5 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto di essiccamento fanghi a Maratta.

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L’area interessata dal progetto

Altra memoria depositata

Perché se ne riparla? Semplice, domenica 7 gennaio l’avvocato dei ricorrenti – Valeria Passeri, difende Wwf Terni e Vas Onlus – ha depositato una memoria in vista dell’udienza pubblica di merito programmata per il 20 febbraio a Perugia. Come noto sono loro ad aver impugnato la determina dirigenziale della Regione che ha sancito l’esclusione del progetto dalla verifica di Valutazione di impatto ambientale. Questioni tecniche e amministrative. Dall’altro lato ci sono palazzo Donini con in campo l’avvocato Luciano Ricci e la Sii, seguita dall’avvocato Fabio Elefante. Bene. Ma in concreto? Tutto si è fermato all’approvazione del progetto definitivo in avvio di 2023, dopodiché l’esecutivo di palazzo Spada ha dato il suo stop in assemblea Auri. Sancendo in sostanza il congelamento della procedura. C’è poi un altro aspetto da considerare (non a caso nei documenti programmatori dell’Autorità umbra rifiuti e idrico approvati di recente non figura questo intervento e il progetto esecutivo non c’è), l’incremento del costo per le materie prime: ora ci vorrebbero oltre 10 milioni per sviluppare l’impianto di essiccamento fanghi. Vedremo come andrà a finire. Di certo il ricorso al Tar resta attivo.

 
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