Inceneritore Terni, Tar stoppa Acea: respinta istanza cautelare

Ordinanza del Tribunale amministrativo: la società ha impugnato il no della Regione all’estensione delle tipologie di rifiuti da bruciare. Ma la partita va avanti

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di S.F.

«Ritenuto, ad una sommaria delibazione, l’insussistenza di qualsivoglia pregiudizio grave ed irreparabile a carico della ricorrente, nelle more dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, di prossima approvazione, il Tribunale amministrativo regionale respinge la domanda cautelare». Acea Ambiente srl  e il termovalorizzatore di Terni, niente da fare per la multiutility romana: il Tar Umbria, con un’ordinanza cautelare a firma del presidente Raffaele Potenza, ha respinto l’istanza. Per ora non cambia nulla.

Terni, estensione rifiuti per inceneritore: Acea non molla e impugna al Tar il ‘no’

L’inceneritore Acea

Cosa ha impugnato Acea

La società, difesa dall’avvocato, Pasquale Cristiano, aveva richiesto lo stop – con sospensiva immediata in attesa del giudizio di merito – della deliberazione del 29 settembre 2021 della giunta regionale e alla determina dirigenziale del 14 ottobre 2021 con le quali, in sostanza, c’è stato il no alla richiesta di estensione delle tipologie di rifiuti non pericolosi da avviare a recupero energetico-termovalorizzatore nell’impianto di via Ratini, a Terni. Di mezzo anche il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale. Tentativo respinto. Gli enti che si sono costituiti sono il Comune (difeso da Paolo Gennari e Francesco Silvi) e la Regione (Luciano Ricci). Ne sono rimasti fuori il Comune di Narni, la Provincia di Perugia e la Usl Umbria 2. La storia è destinata a proseguire.

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