Terni, indagine su Iosa: «Attività è garantita»

Sequestro di diversi beni – in parte già revocato – e concordato ‘in bianco’. L’azienda: «Nessun dubbio su continuità e stipendi»

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di F.T.

Un’indagine condotta dalla procura e dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni, concentrata non sul ‘core business’ dell’azienda – la raccolta, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti – ma su aspetti fiscali. È quella riguardante l’impresa Iosa Carlo Srl di Terni e che vede indagate in stato di libertà due persone per omesso versamento di Iva e ritenute.

La cronistoria Lo scorso 19 giugno il gip di Terni, su richiesta del procuratore Alberto Liguori, ha disposto il sequestro preventivo dei conti correnti e di alcuni beni della società. Nei giorni seguenti, fra la fine di giugno e l’inizio luglio, la stessa procura di Terni ha emesso un provvedimento di ‘restituzione parziale’, disponendo il dissequestro dei conti correnti aziendali e consentendo l’uso allo stesso amministratore anche dei beni mobili ed immobili sequestrati per assicurare la continuità aziendale nel suo insieme. Una decisione poi confermata anche dal tribunale del riesame di Terni in composizione collegiale.

Preoccupazione L’indagine ha creato una certa apprensione fra i 140 dipendenti dell’azienda, i sindacati che li rappresentano e anche all’interno di Acciai Speciali Terni a cui la Iosa Carlo fornisce da anni tutta una serie di servizi essenziali nell’ambito delle pulizie industriali. Preoccupazioni cresciute anche a seguito della decisione della dirigenza di presentare una richiesta di concordato ‘in bianco’ presso il tribunale di Terni.

I chiarimenti A spiegare come stanno le cose sono i professionisti che seguono gli aspetti legali e la consulenza nel contesto della crisi che ha investito la Iosa Carlo Srl, gli avvocati Roberto Materazzi e Luca Leonardi e il commercialista Roberto Piersantini. «In merito al sequestro già parzialmente revocato dall’autorità giudiziaria – afferma il primo – stiamo predisponendo un ricorso per Cassazione, visto che la cifra inizialmente individuata dalla procura è ben diversa e di molto superiore alle disponibilità sui conti correnti dell’azienda alle date di scadenza dei pagamenti, già in parte onorati attraverso rateizzazioni. Certamente il profitto derivante dal reato ipotizzato non c’è mai stato, visto che con le somme presenti sui conti sono state sempre saldate le rateizzazioni delle annualità precedenti».

Concordato ‘in bianco’ Depositato il 28 giugno, due giorni dopo – in tempi decisamente contenuti – il tribunale di Terni ha emesso il decreto con i termini per il concordato ‘in bianco’ chiesto dalla Iosa Carlo Srl. «Il debito fiscale – affermano Materazzi, Leonardi e Piersantini – è stato rateizzato e sin qui onorato rispettando i termini, con versamenti annui che sfiorano i 2 milioni di euro. Di certo la continuità dell’azienda sarà garantita anche in questa prima fase di individuazione delle modalità di definizione della crisi, senza dimenticare che ci sono ampi spazi di crescita attraverso investimenti mirati, tutto sommato contenuti, in grado di ampliare in modo significativo il valore della produzione dell’impresa».

«Attività garantita al 100%» «L’aspetto debitorio – spiegano i due professionisti – è legato in generale alla crisi economica del Paese ed in particolare al fallimento della ex Lucchini di Piombino, entrata in amministrazione straordinaria nel 2012 e poi fallita con un debito di 172 milioni di euro. Un fatto che ha creato enormi difficoltà a decine di imprese, fra cui la Iosa Carlo che in quella ‘partita’ vanta un credito di circa 2 milioni, oltre ad aver subito una rilevante compressione del valore della produzione per effetto della perdita della commessa. Tornando all’attualità – affermano Roberto Materazzi, Luca Leonardi e Roberto Piersantini – nonostante lo stato di crisi, i provvedimenti assunti dall’autorità giudiziaria consentono di proseguire l’attività e di garantire l’adempimento di tutte le obbligazioni che saranno assunte, sia nei confronti dei clienti che dei fornitori. Non esiste una questione-stipendi per il semplice motivo che finora sono stati sempre pagati regolarmente e, nel contesto del concordato, verranno comunque garantiti».

Parla Ast Sulla questione Acciai Speciali Terni ha diffuso una nota: «In riferimento alle recenti notizie di cronaca relative alla società di pulizie tecniche industriali Iosa Carlo, Ast comunica di essersi già attivata per assicurare la continuità operativa dell’acciaieria. L’azienda seguirà con molta attenzione gli sviluppi della vicenda, consapevole della professionalità dei dipendenti della Iosa Carlo Srl che da anni sono impegnati nelle loro quotidiane mansioni all’interno dello stabilimento di Terni».

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