Terni, Istituto Leonino: tagli, silenzi e misteri

Il sindaco di Stroncone dice di non sapere nulla della chiusura della sede, mentre don Marco Baroncini dice che parlerà «in altre sedi». Le famiglie sono in subbuglio

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di Fra.Tor.  

La paura, l’incertezza, ma anche la rabbia, regnano ormai sovrane fra i genitori degli studenti che frequentano l’Istituto Leonino di Terni. Se, da quanto è stato riferito nei giorni scorsi ad umbriaOn, la situazione della sede distaccata di Stroncone ha raggiunto un triste epilogo, quella della sede centrale di Terni non vive grandi momenti di serenità.

Stroncone Per quanto riguarda la sede distaccata di Stroncone, sembrerebbe che la scuola abbia un contratto con il Comune per l’uso gratuito dei locali per sei anni, in cambio dei lavori di ristrutturazione già effettuati dall’Istituto. Raggiunto telefonicamente da umbriaOn, il sindaco di Stroncone Alberto Falcini, però, è più che sintetico: «Dal 2016 l’Istituto Leonino di Terni ha un contratto di affitto con il Comune di Stroncone, della durata di sei anni, per la sede distaccata in località Colle, al momento dall’Istituto non ho ricevuto alcuna comunicazione, quindi non so dirle di più». 

Nuove figure Intanto, nella sede centrale di Terni, i dubbi e le incertezze, nelle famiglie come nel personale dipendente, aumentano sempre più. «Con l’arrivo di don Marco Baroncini – (che rappresenta la Pia Fondazione Autonoma Monsignor Vincenzo Tizzani, che amministra la scuola; ndr) – sono apparse nella scuola – raccontano i genitori – due nuove figure: Valentina Momoli, ex suora venuta – come don Marco Baroncini, da Bologna – alla quale è stata affidata la direzione generale, e il presidente della Fism umbra (Federazione italiana delle scuole materne paritarie; ndr), Stefano Quadraroli, al quale è stata affidata la direzione amministrativa. Da ciò che sappiamo il loro compito è quello di cercare di far quadrare il bilancio dell’Istituto, ma negli ultimi mesi il malcontento fra noi genitori e tra il personale dipendente è evidente».

Il malcontento I genitori sono spaesati: «Dall’oggi al domani abbiamo visto una riduzione delle ore di lavoro per insegnanti, dipendenti Ata e personale di sostegno, con conseguente accorpamento di materie e classi unite insieme per le lezioni. I nostri figli sono in confusione e noi di conseguenza. Non siamo tranquilli. Cosa sta succedendo? Stanno riducendo i servizi per risparmiare, penalizzando il lavoro degli insegnanti e la formazione dei nostri figli».

«Altre sedi» Provare a chiedere informazioni a don Marco Baroncini – che poi è quello stesso sacerdote che, come parroco, aveva promosso un comitato in favore di Annamaria Franzoni, condannata nel 2008 in via definitiva a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele, commesso a Cogne nel 2002 – è inutile. Visto che non lo abbiamo cercato prima, ci dice che è inutile che lo facciamo ora. Se avremo delle risposte, sarà «in altre sedi». Non resta che aspettare. O cercare altrove.

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