Terni, M5S: «Bevuta acqua contaminata»

«Bene Giacchetti con l’ordinanza di interdizione delle coltivazioni dai terreni contaminati, ma in grande ritardo: deve essere più reattivo e muoversi di più»

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di S.F.

«Alcuni cittadini di Terni hanno bevuto acqua con trielina e Di Girolamo è stato smentito dalla nota del Sii. Bene Giacchetti con l’ordinanza di interdizione delle coltivazioni dai terreni contaminati, ma in grande ritardo: deve essere più reattivo e muoversi di più». La replica del Movimento 5 Stelle, dopo le novità enunciate mercoledì dall’assessore comunale, è arrivata puntuale: soddisfazione per una vittoria per la città definita ‘storica’ da Thomas De Luca, ma anche accuse e ‘consigli’.

PARLA THOMAS DE LUCA – IL VIDEO

Liberati De Luca Pococacio m5s2Le reti Andrea Liberati, capogruppo del M5S al consiglio regionale, e i consiglieri comunale Thomas De Luca e Valentina Pococacio si sono presentati forti della nota – limite massimo per la potabilità umana 10, sopra i 40 c’è rischio per salute – del Servizio idrico integrato sulle rilevazioni effettuate da Asm dal 17 al 28 dicembre scorso – sulla tetracloroetilene su pozzi e reti: per quest’ultimi, in riferimento a quelle di via Narni e Collescipoli si sono registrati valori dal 35,7 al 51 (Collescipoli), ben oltre il limite.

I pozzi Le criticità riguardano quelli del Mattatoio e di San Martino,. Nel primo caso spiccano il 103 e il 133,02 (1° e 2° pozzo) rilevati in data 28 dicembre, dieci volte oltre la soglia limite; nel secondo valori che vanno da un minimo (stessa data) di 15,46 ad un massimo di 39,68.

La manovra Nella nota del Sii si legge quindi che «presumibilmente, a causa della prolungata siccità del periodo, i pozzi 3 e 4 di San Martino e 1 e 2 del Mattatoio hanno superato i limiti imposti dalla vigente normativa e pertanto nel contesto di un’analisi di routine effettuata da Asm Terni in data 17 dicembre si è constatato il superamento in rete del parametro tetracloroetilene relativamente alla sola distribuzione dal serbatoio di Collescipoli, con particolare riferimento al punto di campionamento esistente in via Narni. Il 21 dicembre sono usciti dal computer i dati relativi al parametro in questione e da prassi sono state effettuate le contro analisi che hanno confermato la problematica». Quindi, il 24 dicembre, «l’Asm ha effettuato le manovre per riportare il sistema nei limiti ammessi accertando in data 28 dicembre il completo recupero della situazione». Il Sii specifica infine che «in data 27 novembre il valore era abbondantemente nei valori di potabilità».

Thomas De Luca 243La risposta Fuori dalla rete idrica i pozzi del Mattatoio e di San Martino, vietate le coltivazioni finalizzate all’uso alimentare umano e zootecnico e l’emungimento delle acque sotterranee nei siti di Maratta 1, Maratta 2 ed ex cava Sabbioni. E l’assessore Giacchetti, comunicando la decisione, ha parlato di «professionisti dell’allarmismo» in riferimento ai rappresentanti del M5S. La replica non si è fatta attendere: «L’annuncio dell’assessore è il primo passo per affrontare la problematica ambientale a Terni, seppur sia stato fatto in notevole ritardo e con un comunicato, definirei, rancoroso nei nostri confronti. Forse devo ricordargli che tutto è partito dalle nostre interrogazioni in merito ai siti di importanza regionale. Inoltre – le parole di Thomas De Luca – ritengo inaccettabili le dichiarazioni di Di Girolamo nei giorni scorsi, smentite in maniera chiara dalla missiva del Servizio idrico integrato».

Immobilismo e lentezza Sulla questione è intervenuta anche Valentina Pococacio: «Giacchetti è andato verso la nostra direzione e di questo siamo soddisfatti, tuttavia con grande ritardo. Evidentemente non si era informato sullo stato delle bonifiche e questo per un assessore non può andare bene. C’è stata una passività dell’assessorato e, da qui in avanti, ci attendiamo che dimostri più reattività e maggiore azione in merito a queste problematiche».

Andrea Liberati

Andrea Liberati

Bevuta acqua contaminata «Giovedì scorso è arrivata la nota del Sii – riprende De Luca – che ha chiarificato tutto ciò che è accaduto. E quello che ha detto il sindaco, ovvero che da nessun rubinetto è uscita acqua contaminata, è stata smentita dai dati. Abbiamo già fatto una richiesta di convocazione della terza commissione consiliare per discutere insieme al Sii e agli organi competenti di tutte le misure da mettere in campo: c’è bisogno di un’azione forte che permetta di evitare un’emergenza idrica nella prossima estate».

Emergenza da evitare Le idee del M5S sono chiare: «Bisogna mettere in sicurezza i pozzi. Quelli di San Martino sono già predisposti – aggiunge De Luca – tramite le vecchie batterie, dobbiamo fare dei filtri a carboni attivi per ‘pulire’ l’acqua ed evitare così che si verifichi una situazione d’emergenza idrica nei periodi di siccità durante i prossimi due anni, perché ogni voltà che accade questo c’è un aumento del tetracloroetilene».

La certezza Il M5S chiede ora un’accelerazione dopo aver spiegato che «l’intervento dell’Asm – sottolinea De Luca – nell’effettuare i controlli nelle reti e nei pozzi è stato provvidenziale, perché è servito a certificare che alcuni ternani hanno bevuto acqua contaminata di trielina nel periodo di dicembre e non deve più accadere. E con l’acquedotto non si risolve nulla perché i pozzi rimarranno comunque attivi. Vogliamo che l’Arpa si esprima sulle possibilità di bonifica delle falde sotterranee».

Valentina Pococacio

Valentina Pococacio

Svolta e domande Si torna a poi sul passo in avanti registrato mercoledì: «C’è stata una grande vittoria per la città, storica: l’ordinanza per l’interdizione sui terreni coltivati annunciata dall’assessore, una cosa che avevamo chiesto cinque mesi fa e ora viene fatta, è una svolta. Siamo soddisfatti perché è un esempio di come si debba agire in maniera scientifica e corretta su questa problematica». De Luca conclude poi chiedendosi se «c’è qualcuno che sta facendo controlli sui versamenti di trielina; possibile che sarà tutto nelle mani dell’Arpa dopo il confluimento del corpo forestale nei carabinieri?».

Status quo Decontaminazione, rapida. Andrea Liberati, capogruppo del M5S al consiglio regionale, ha parlato di «una situazione di danno ambientale e sanitario del territorio ternano-narnese: l’Arpa sta presentando in giunta regionale dei dati e abbiamo scoperto che Terni – fortemente attenziona a palazzo Cesaroni, ha specificato Liberati – non è tra le aree prioritarie di intervento perché non ci sarebbero i ‘picchi’ necessari per questo tipo di valutazione. Il nostro obiettivo – ha proseguito Liberati – è quindi di portare in alto, nella scala di valutazione, la decontaminazione di questo territorio. Ricordiamo che la ‘macchia’ di trielina si sta lentamente spostando verso Narni e, in particolar modo nella zona della Sgl Carbon, dove in un punto si è registrato un dato 12 mila e 800 volte superiore rispetto alla soglia di sicurezza. Per rilanciare l’area ritengo sia fondamentale infatti puntare sull’ecosostenibilità».

Paradigma negazionista Liberati punta poi il dito sulle istituzioni: «Qualcosa si è mosso, ma la verità è che siamo ancora all’anno zero in riferimento alla tematica delle bonifiche: c’è necessità di andare a Roma e presentare la situazione per ciò che è, non nasconderci. Questo paradigma negazionista di non voler dare consapevolezza alla popolazione dei problemi dell’acqua e del fatto che per alcuni giorni non è stata potabile è da eliminare. Noi siamo riusciti a ricevere i dati dopo dodici giorni di forzature e, l’annuncio dell’assessore, è arrivato con cinque mesi di ritardo».

Parlare Si chiude con una ‘frecciata’ al sindaco da parte della Pococacio: «Abbiamo notato una scarsità di colloquio tra enti e istituzioni, in particolare tra Sii e sindaco: Di Girolamo, evidentemente, ha rilasciato dichiarazioni sulla potabilità dell’acqua senza essersi consultato con il Servizio idrico integrato. In definitiva, se la maggioranza non è in grado di gestire la situazione, si può tranquillamente – chiude – fare da parte».

 

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