Terni, mammografie a luci rosse: condannato

Il gup ha inflitto un anno e dieci mesi ad un tecnico radiologo dell’ospedale di Orvieto

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di F.T.

Mammografie sin troppo ‘accurate’, accompagnate da palpeggiamenti che – per l’accusa – sono andati ben oltre la prassi medica. Ma anche baci proibiti al seno e sulla guancia di una delle vittime. A giudizio, in seguito alle denunce sporte da due donne, c’è finito un tecnico radiologo dell’ospedale di Orvieto, accusato di violenza sessuale. Mercoledì il gup di Terni, Simona Tordelli, lo ha condannato a un anno e dieci mesi di reclusione.

Le vittime I fatti finiti sotto la lente di procura e carabinieri sarebbero avvenuti fra il 2011 e il 2012. Secondo l’accusa il professionista, 57enne originario del viterbese e dipendente dell’azienda sanitaria, aveva approfittato delle due pazienti – una 45enne e una 46enne di Orvieto – durante alcuni esami eseguiti presso il nosocomio orvietano.

Abusi Tre mammografie, in particolare, nel corso delle quali il tecnico non sarebbe riuscito a tenere a bada le proprie pulsioni, toccando a più riprese le due donne, oltre qualsiasi protocollo, e baciando una di loro – la 45enne – sul seno e sulla guancia. Shoccata, quest’ultima aveva riferito di essere riuscita a ‘schivare’ un terzo bacio, sulla bocca.

Ripreso La denuncia che aveva dato il là all’indagine era arrivata nel 2012, a circa un anno dai fatti: dopo aver visto in Tv un servizio di Striscia La Notizia relativo ad abusi sessuali in ambito medico, la paziente 45enne aveva trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri. In seguito gli stessi militari avrebbero poi filmato il professionista durante una visita in cui si ‘soffermava’ più del dovuto sul seno di un’altra donna.

La sentenza del gup è arrivata mercoledì con le modalità del giudizio abbreviato. In aula il pm Barbara Mazzullo ha chiesto una condanna a quattro anni e otto mesi. Di contro il legale difensore dell’uomo, l’avvocato Mirko Bandiera del foro di Viterbo, ha chiesto l’assoluzione ‘perché il fatto non sussiste’. Nella sentenza, che probabilmente verrà impugnata in appello dalla difesa, il giudice ha riconosciuto l’attenuante della minore gravità del fatto.

Risarcimento L’uomo è stato anche condannato a versare una provvisionale di 8 mila euro nei confronti della paziente 45enne, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Daniele Ultimo del foro di Orvieto.

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