Nessun colpevole per la morte di don Edmund Kamiński, il parroco di San Matteo Apostolo (Campitello) deceduto il 26 luglio del 2020 all’età di 54 anni, a seguito di un incidente stradale accaduto il giorno prima – era di sabato – lungo la strada regionale 79 nella zona di Acquavogliera (San Gemini). L’unico imputato, il 55enne F.P. di Terni, dipendente di BusItalia, è stato assolto lunedì pomeriggio dal tribunale di Terni – giudice Chiara Mastracchio – perché ‘il fatto non sussiste’. Era accusato di omicidio colposo e in aula il pm ha chiesto una condanna a due anni e un mese di reclusione. Di contro i legali difensori del 55enne, gli avvocati Carlo Viola e Carlo Taddei, ne hanno chiesto l’assoluzione, non essendo emerso – a loro giudizio – alcun elemento di responsabilità in capo al proprio assistito rispetto al tragico fatto: una lettura condivisa dal tribunale. L’uomo era al volante dell’autobus extraurbano che, nonostante il tentativo di frenata, aveva colpito e trascinato per alcuni metri don Edmund, dopo che quest’ultimo era caduto autonomamente con la propria bicicletta nei pressi dello svincolo E45 di Acquavogliera/Gabelletta. Le condizioni del parroco di origini polacche erano subito apparse gravissime e i medici del ‘Santa Maria’ non erano purtroppo riusciti a salvargli la vita, nonostante i tentativi esperiti e un intervento chirurgico a cui era stato sottoposto. La scomparsa aveva colpito nel profondo la comunità ternana, non solo della sua parrocchia, perché don Edmund Kamiński, peraltro grande sportivo e appassionato di ciclismo, era molto conosciuto e stimato, tanto che il suo ricordo è tutt’oggi ben presente e vivo in chi ha avuto la fortuna di incontrarlo. Nel contesto del procedimento susseguente la tragedia, i familiari del religioso erano stati risarciti dall’assicurazione di BusItalia, da qui l’assenza di parti civili nel processo giunto alla sentenza di primo grado.