Terni, nuovo Globo Maratta: c’è l’adozione della variante al Prg

Lunedì il via libera dopo mesi di polemiche e confronti: semaforo verde sulla proposta Mare Blu. Scontro su centro commerciale e area archeologica

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Ci è voluto un bel po’ tra polemiche, passi indietro e confronti ma a sei mesi dalla proposta della giunta – datata 5 aprile 2022 – il consiglio comunale di Terni ha adottato la variante al Prg parte operativa e al Paip per consentire alla società abruzzese Mare Blu SpA di sviluppare il progetto riguardante la nuova casa del Globo in via Marcangeli.

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L’ACCORDO SULL’AREA ARCHEOLOGICA

La lettera

La variante e gli edifici

L’input originario della famiglia Di Nicola per la variante è dell’agosto 2019 ed il restyling urbanistico prevede la rivisitazione della viabilità, la trasformazione delle fasce di verde pubblico che delimitano e dividono le due porzioni del lotto in questione ed il completamento della viabilità di servizio. Per l’area Paip in questione è già approvato per il posizionamento di grandi o medie strutture di vendita. Se tutto andrà liscio, in via Marcangeli saranno creati due edifici gemelli con destinazione commerciale e direzionale con superficie di vendita combinata di oltre 10 mila metri quadrati e 1.000 mq di spazio da cedere a titolo gratuito al Comune. Nei documenti 2019 si parla di un investimento complessivo di circa 24 milioni di euro. Il grosso della polemica ha riguardato la riduzione dell’area a destinazione parco archeologico con passaggio da 21.055 mq a 18.205.

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Cosa è previsto

La sospensione per la lettera d’intenti

Il consiglio comunale è stato sospeso per alcuni minuti dopo la spiegazione dell’assessore all’urbanistics Federico Cini. Motivo? Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha chiesto di poter visionare la lettera d’intenti che la Mare Blu ha firmato per la sistemazione dell’area archeologica (sarà acquistata da palazzo Spada dalla società che al momento la possiede). «Non è un documento – il giudizio del segretario generale Matteo Sperandeo, chiamato in causa dalla consigliera Valentina Pococacio del M5S – del consiglio comunale perché non è nel fascicolo d’ufficio. Io non sapevo nemmeno dell’esistenza, è un elemento al di fuori dell’istruttoria per l’adozione di una delibera. Non può entrarci; è un atto unilaterale di un privato, una generica disponibilità a realizzare un intervento. Allo stato di fatto è una dichiarazione di disponibilità e non ha nessuna natura vincolante». L’esponente pentastellata chiederà ancora l’intervento del segretario campano: «Ho messo per iscritto undici questioni ad aprile e non ho ricevuto risposta, si può prefigurare l’omissione di atti d’ufficio?». Sperandeo replica in breve: «Non sono un organo di polizia giudiziaria né di magistratura». Federico Pasculli (M5S) ha puntualizzato che «il piano del commercio è sparito».

L’INPUT DELLA SOPRINTENDENZA
L’AREA PRODUTTIVA UNICA DA 35.000 MQ

La variante

Rossi non vota

Centrosinistra duro in blocco, Rossi esce dall’aula per non votare – come fece in commissione a settembre – smentendo alcune dichiarazioni di Cini («non è vero che l’area archeologica non è di proprietà del Comune, lo è in maggior misura, stiamo avallando la proposta di un privato di far passare la viabilità a servizio di un centro commerciale in un’area con destinazione parco archeologico»), centrodestra in difesa, intervento dell’assessore alla cultura Maurizio Cecconelli e replica di Cini a chiudere il cerchio: «L’impegno non c’entra nulla con la pratica perché la valorizzazione dell’area archeologica è una cosa a sé. Ed i lotti sono già edificabili, punto. Sono sul piano regolatore da sempre. Ci sarà la verifica archeologica su tutta l’area prima di costruire il primo metro di terra e non stiamo autorizzando centri commerciali. Il diritto di costruire c’è dal 2008». Lo scontro è proseguito con Gentiletti: «Senza questa deliberazione l’iter che porterà alla costruzione del nuovo centro commerciale non potrebbe esserci, altrimenti si prende in giro la città. E nel 2008 chi c’era prima pose un vincolo per l’area archeologica e voi state cambiando». Ultimi botta e risposta, entra in gioco anche Patrizia Braghiroli (FdI): «La soprintendenza scrive che non ci sarà alcuna struttura in elevazione nell’area archeologica, è falso dire il contrario». Si vota: semaforo verde con 19 favorevoli, 10 contrari ed un astenuto.

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