Allagamenti a Terni: «Per risolvere servono dieci milioni»

L’assessore Salvati risponde alle critiche su borgo Rivo e via Bramante

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Pioggia e costanti allagamenti a Terni, in particolar modo nella zona di borgo Rivo e via Bramante. Sul tema, di recente, le minoranze in consiglio comunale hanno attaccato l’amministrazione e domenica è arrivata la replica dell’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati: «Più che manifestare sconvolgimenti, occorre riflettere, individuare tecnicamente le cause e l’origine, studiare i rimedi, capire come ottenere – se ci sono – i finanziamenti necessari per gli interventi. In questi termini sono pronta a confrontarmi con chiunque. Mi riesce difficile farlo con chi – come sempre più spesso capita – vuol buttarla in caciara per fini politici».

PIOVE E VIA DEL RIVO RIDIVENTA UNA PISCINA

Via del Rivo

Le scelte urbanistiche ed i sottopassi

La Salvati sottolinea di aver «molto rispetto per le opposizioni, come pure per tutti i cittadini che ci danno consigli o che ci muovono critiche. Allo stesso tempo pretendo da loro uguale rispetto. Non sempre questo accade specie da parte di alcuni oppositori che erano alla guida della città fino a due anni fa e da parte dei loro nuovi alleati; tutti loro, a cominciare da chi sosteneva le precedenti amministrazioni, hanno però a disposizione le carte per verificare che in zona borgo Rivo il problema degli allagamenti deriva innanzitutto dalle scelte urbanistiche compiute decenni fa e dal mancato adeguamento della rete fognaria di scarico, rispetto al maggior carico urbanistico. Questa rete fognaria è in parte ancora mista, con le acque bianche e le acque nere: in occasione di forti temporali o bombe d’acqua si arriva a una saturazione della sezione idraulica, con la fognatura che va in pressione facendo saltare i chiusini. La situazione – prosegue – è stata infine aggravata dalla realizzazione di alcuni sottopassi ferroviari per la metropolitana di superficie, mai terminata (questo sì è un fatto sconvolgente) con le relative opere neanche collaudate. Non si tratta dunque di un problema di manutenzione ordinaria, quanto piuttosto di una questione infrastrutturale che quel quartiere si trascina dietro da anni».

ALLAGAMENTI IN SERIE A TERNI

Via Bramante

Servono dieci milioni

Dunque? «Certo, si sarebbe potuta programmare meglio l’urbanizzazione di quell’area oggi a forte densità abitativa. Chi ha amministrato la città per vent’anni consecutivi, nonché per i decenni precedenti al 1993, ha avuto tutto il tempo per farlo. Si sarebbe potuto intervenire con i mutui, quando l’ente non era in dissesto. Purtroppo in passato però, in molti casi, in questa città, si accendevano mutui, ma gli amministratori non erano in grado di portare a termine, o addirittura di avviare, gli interventi: e anche questo è abbastanza sconvolgente. Ora, in una situazione completamente diversa, abbiamo ritenuto di procedere con il monitoraggio – aggiunge la Salvati – delle condizioni di contesto delle infrastrutture per un programma di adeguamento delle reti con la separazione delle acque bianche e nere e la realizzazione di scolmatori di massima piena. Per questo continuiamo a confrontarci con il Servizio idrico integrato, con il Sii, con il quale ho intenzione di programmare una riunione la prossima settimana, se la situazione della pandemia ce lo consentirà. I finanziamenti necessari per un intervento risolutivo sono comunque ingenti e si aggirano secondo i tecnici di circa dieci milioni di euro».

L’INTERVENTO DEL SII: TIRATO IN BALLO IL CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE-NERA

L’assessore Salvati

Il verde pubblico

C’è anche un accenno alla cura del verde pubblico: «Per quel che riguarda via Bramante – puntualizza l’assessore – il problema di allagamento che si è manifestato è stato temporaneo, come mi riferiscono i tecnici e legato all’interruzione di energia in una stazione di sollevamento. I cavi erano stati rosicchiati dai topi e ora l’impianto che era andato in blocco è stato ripristinato; incomprensibile, soprattutto da parte del Pd, appare infine l’attacco che ci viene rivolto sulla gestione del verde pubblico come concausa degli allagamenti. Ci tengo a precisare che per la situazione di dissesto e d’indebitamento dell’ente non certo causata da noi, per la gestione del verde abbiamo potuto investire un totale di circa 420 mila euro per tutto l’anno. I tecnici ci dicono che per un Comune come il nostro la cifra necessaria sarebbe di oltre un milione e comunque, negli anni precedenti alla nostra amministrazione, per la manutenzione del verde s’impiegava almeno il doppio; nonostante il taglio drastico, grazie all’impegno dei nostri tecnici e delle ditte incaricate, stiamo lavorando a pieno regime, eseguendo anche lavori di potatura che non venivano fatti da anni e che si sono resi indispensabili per la fruizione in sicurezza di alcune aree pubbliche. Personalmente controllo ogni giorno gli interventi cercando di trasferire ai tecnici e alle ditte tutte le segnalazioni che mi arrivano, proprio perché vogliamo restituire alla città quel decoro che Terni non aveva più a causa dell’amministrazione di coloro che oggi ci accusano di essere incapaci».

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