Terni, ristrutturazione pronto soccorso: si cambia. Progetto da 1,7 milioni di euro

Una storia che va avanti dal periodo Covid: ulteriore soluzione progettuale dopo le criticità emerse

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di S.F.

La storia va avanti dal periodo Covid e ora prende un’altra piega, non la prima rispetto ai piani originari. Parliamo del pronto soccorso del ‘Santa Maria’ di Terni e dell’obiettivo ristrutturazione: in settimana il direttore generale, Andrea Casciari, ha firmato l’atto per l’approvazione del nuovo progetto di fattibilità tecnico ed economico. Vale 1 milione e 690 mila euro, quasi tutto coperto da fondi statali.

DICEMBRE 2021, LO STOP AL PIANO ORIGINARIO

L’ingresso

Si riparte: cosa si farà

Bene, che si fa ora? In generale è una ristrutturazione del PS finalizzata «all’ampliamento antistante la camera calda per la realizzazione del locale bonifica e polizia, all’ampliamento dell’area di osservazione e alla riconversione del modulo poli in Obi». Il totale dell’importo lavori è fissato a quota 1,3 milioni di euro e la quota azienda è solo di 27 mila euro. «Si è reso necessario realizzare una ulteriore nuova soluzione progettuale secondo le osservazioni elaborate dalla direzione sanitaria provvedendo alla elaborazione di un nuovo primo livello di progettazione», viene specificato. La relazione in tal senso è del dottor Pietro Manzi, il progetto del geometra Fabrizio Fazi. C’è l’ok dal punto di vista organizzativo e sanitario, anche perché la soluzione «non altera la natura originaria del progetto che prevedeva una riorganizzazione funzionale del pronto soccorso». Come detto la vicenda parte da lontano.

Pietro Manzi

Finanziamento e passi indietro

La copertura finanziaria c’è infatti grazie alla delibera del 30 novembre 2021, rientrante nell’ambito del piano di riorganizzazione per l’emergenza Covid e del potenziamento della rete ospedaliera. In origine era prevista la realizzazione di una struttura di 220 metri quadrati dedicata alla gestione in PS dei casi coronavirus con contestuale ampliamento dell’attuale struttura (tre locali Obi, sala gessi e altro ancora). Di mezzo anche l’allargamento della porzione di 270 mq per la terapia intensiva: i sopralluoghi tecnici di approfondimento fecero saltare tutto in quanto «non realizzabile per criticità di carattere strutturale e costruttivo». Dunque nel dicembre 2021 ci fu l’ok ad un’ulteriore soluzione progettuale con tanto di schema di nuovo ordine di acquisto. Se ne occupa in primis il responsabile unico del procedimento (citato il decreto legislativo 50/2016 e non quello del 2023), l’ingegnere Gianni Fabrizi.

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