Terni, San Valentino tra storia e fede

Sabato pomeriggio, nella Basilica dedicata al santo, è stata ricreata l’atmosfera dell’epoca in cui visse e subì il martirio

Condividi questo articolo su

di A.V.

Un colonnato bianchissimo intorno all’altare e una panca, ricoperta da una coperta maculata dietro sbarre di bambù, addossata alle porte d’ingresso. Questa la situazione che si sono trovati davanti i fedeli entrando nella Basilica di San Valentino, sabato pomeriggio. Infatti, dopo la celebrazione non c’è neanche un minuto da perdere, la settima rievocazione della vita del santo deve andare in scena.

L’atmosfera In un attimo ci ritroviamo catapultati nel terzo secolo dopo Cristo, periodo in cui visse il santo. Non sono solo le colonne a riportarci indietro di 18 secoli, ma anche i costumi storici degli attori protagonisti e dei figuranti. Con grande cura, infatti, sono state riprodotte le toghe dei senatori romani, le armature dei centurioni e l’abito vescovile di San Valentino.

LA RIEVOCAZIONE – LE FOTO

La ricostruzione La leggenda inizia con la storia d’amore tra Sabino e Seraphia, lui centurione pagano, lei ternana cristiana. L’unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò allora Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall’amata: il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio all’amata. Sulla scena accanto alla figura di San Valentino, Abondio primissimo seguace del vescovo e figlio del senatore Placido, prefetto romano che diede ordine di procedere alla decapitazione del santo.

I testi Gli interpreti hanno recitato testi scritti per l’occasione da alcuni degli attori, in collaborazione con il Centro culturale Valentiniano, ad eccezione delle scene attinenti al martirio i cui testi sono liberamente tratti dall’opera ‘Melodramma San Valentino’, composto dal ternano Antonio Checchi nel 1699 che dedicò quest’opera ai cittadini ternani e illustrissimi priori, in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare maggiore della Basilica ove furono traslati i resti mortali del Santo, rinvenuti nel 1605.

Don Carlo Il bellissimo spettacolo si è chiuso con le parole di don Carlo: «Grazie ai registi, agli attori, ai parroci, a tutti. Io sono un ternano doc e vedere queste scene mi fa un enorme piacere, soprattutto perché sono ben fatte dal punto di vista storico e non intrecciandosi a fatti che di storico non hanno nulla e che con la vita del santo non hanno niente a che fare. Grazie ancora perché ho riscoperto il Valentino ternano. Dobbiamo essere gelosi di questo santo speciale solamente nostro».

Nuovo appuntamento La rievocazione verra riportata sul ‘palco’ della Basilica domenica 19 alle 18,30, dopo la messa.

La promessa Gli eventi, organizzati come di consueto per il periodo ‘Valentiniano’, prevedono, per domenica alle 11, nella basilica di San Valentino, la cerimonia della promessa d’amore per le coppie di fidanzati, provenienti da tutta Italia, che davanti all’urna del Santo prometteranno di sposarsi entro il 2017. Con questa cerimonia, nella solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, entrano nel vivo le celebrazioni religiose per la festa di San Valentino patrono di Terni e degli innamorati. 

Un altro evento Altro appuntamento per sabato 18 febbraio, alle 18 con la banda musicale della Polizia di Stato. La messa sarà anticipata alle 17.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli