Terni, scuola ‘contesa’: arrivano i carabinieri

Un’accesa discussione fra alcuni genitori e il dirigente scolastico della ‘Marconi, venerdì mattina, su iscrizioni non accettate e posti in graduatoria

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di Francesca Torricelli

«Non siamo ultras da stadio, siamo semplici genitori che vogliono far valere i diritti dei propri figli, quella donna ci deve spiegare». Una discussione – nata venerdì mattina all’istituto comprensivo Marconi di Terni, tra alcuni genitori e il dirigente scolastico – è finita addirittura con l’intervento dei carabinieri. Ma andiamo per ordine.

Terni scuola Marconi carabinieriLe iscrizioni I genitori stavano belli tranquilli: alcuni giorni fa era stata confermata la loro richiesta d’iscrizione dei propri figli presso la scuola secondaria di primo grado ‘Marconi’; ma venerdì mattina hanno ricevuto una telefonata – dalla stessa scuola – nella quale veniva comunicato che, invece, i loro figli non erano rientrati nelle graduatorie. Quindi non erano statiaccettati dalla scuola.

La protesta Presi dal panico si sono subito recati all’istituto per chiedere al dirigente scolastico, la professoressa Rosalba Sorrentino, delle spiegazioni. Lei, però, si è impaurita per la foga mostrata dai genitori e ha richiesto l’intervento dei carabinieri.

IMG_1954Iscrizioni confermate Poi la professoressa Sorrentino si è chiusa nel suo ufficio, a colloquio con due militari. Nel frattempo alcuni genitori si sono sfogati: «Il 25 febbraio abbiamo ricevuto una mail del Ministero dell’istruzione – spiega una mamma – in cui ci veniva confermata la richiesta d’iscrizione per nostra figlia presso la scuola Marconi. Per sicurezza siamo subito venuti in sede per ricevere una conferma e ci è stato assicurato di stare tranquilli perché era tutto ok. Stamattina quella telefonata è stata come un fulmine a ciel sereno. Non ce l’aspettavamo. Vogliamo capire perché e cosa possiamo fare».

Mancato confronto «Io sono un genitore malato», esclama un papà. «Purtroppo devo recarmi periodicamente in ospedale per la dialisi. E pensi, stamattina quando ho ricevuto la telefonata ero proprio lì, a curarmi. Cosa ho fatto? Ho interrotto la terapia e sono corso qui a scuola per avere un confronto con il dirigente scolastico. Al mio arrivo la signora ci ha subito liquidati dicendo che non si sentiva bene e che non aveva voglia di parlare con noi. Pensi con quale coraggio dice una cosa del genere a me».

IMG_1956I criteri «Non è stata chiara, non ha voluto spiegarci», interviene un’altra mamma. «I criteri per l’ammissione erano chiari: ‘Alunni che frequentano scuole del nostro istituto; alunni di altre scuole del territorio di competenza dell’istituto; presenza di fratelli e/o sorelle che già frequentano scuole del nostro istituto; genitori che lavorano in zona; genitori che lavorano e i bambini sono affidati ai nonni residenti in zona; alunni provenienti da zone e comuni limitrofi’. Noi sappiamo di avere i requisiti richiesti, ma siamo stati esclusi. Ci deve spiegare il perché».

La paura Nel frattempo, dopo essersi un po’ calmata, la professoressa Sorrentino ha voluto spiegare alcune cose a umbriaOn, dato che con i genitori non voleva aver niente a che fare. «Che sia chiaro – ha esordito – queste persone mi hanno aggredito, sono entrate come delle furie nel mio ufficio, senza darmi il tempo nemmeno di capire cosa volessero da me. Sono stata costretta a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per ristabilire la calma».

Alcune piccole spiegazioni Comunque per quanto riguarda le iscrizioni «posso solo dirle che la conferma di richiesta d’iscrizione del ragazzo, non equivale a dire che il ragazzo è stato preso nella scuola. Per poter mettere mano alle graduatorie io devo attendere che il Miur mi comunichi quante classi potrò attivare. Ad esempio quest’anno io potrò attivare 7 sezioni e, saputo questo, ho potuto accogliere la totalità delle domande per quanto riguarda l’indirizzo musicale, la totalità per il tempo prolungato, ho potuto accoglierne 71 su 107 per il tempo normale con lingua francese e 21 su 36 per il tempo normale con lingua spagnola. Per questo semplice motivo alcuni studenti sono rimasti fuori dalle graduatorie».

Il ricorso I genitori hanno continuato per un po’ a fare pressione per avere delle risposte dal dirigente scolastico, ma la professoressa si è limitata a rispondere loro di fare ricorso scritto. «Bé certo, ricorso scritto, lo faremo – esclama un genitore – ma sulla circolare è chiaramente espresso che abbiamo tempo fino a sabato 5, massimo domenica 6 tramite mail per presentarlo. Ditemi come sia possibile una cosa del genere dato che siamo venuti a conoscenza di questo problema solo venerdì alle 13. E inoltre, per ricevere l’autorizzazione ad accedere ai documenti che attestino che le graduatorie siano corrette ci vorrà qualche giorno e come faccio ad aspettare se il ricorso lo dobbiamo fare a stretto giro? Cari carabinieri mettete tutto a verbale perchè qualcuno prima o poi ci dovrà delle spiegazioni».

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